Gli atti di coraggio e di abnegazione dei militari dell’Arma dei Carabinieri hanno caratterizzato tutta la loro storia plurisecolare.Dalle guerre d’Indipendenza alla Prima guerra mondiale, dalla Seconda guerra mondiale alle più recenti lotte al terrorismo e alla mafia.Piccoli(ma grandi) atti di straordinaria generosità, che hanno spinto giovani ragazzi a sacrificare la propria vita per il prossimo, nel donare anche la più fievole delle speranze alle comunità che servono con entusiasmo e con passione.Da quasi 77 anni garanti e difensori della nostra Repubblica ,pronti a servire il cittadino in ogni sua istanza.Capaci di intercettare il sentimento popolare, cavalcando ogni evoluzione della società italiana, riuscendo sempre a rinnovarsi pur conservando una forte tradizione ,peculiarità che la rende densa di unicità .Ciò li ha resi l’istituzione più amata dagli italiani, grazie alla loro straordinaria capacità di entrare nel cuore della gente con storie, come quella che sto per raccontarvi:il 26 febbraio scorso si è consumata, nella città di Cutro (KR), la più grande strage di migranti degli ultimi anni in cui hanno perso la vita tragicamente 88 profughi. I primi a soccorrerli sono stati due carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Crotone che ,badate bene, in una situazione estremamente complessa, in piena notte, sfidavano l’impeto del mare gettandosi per ben TRE volte, salvando 2 vite e recuperando 17 corpi che non hanno resistito all’ineluttabilità del mare.Bisogna soltanto dire GRAZIE per lo sprezzo del pericolo che dimostrano in ogni circostanza, figlio di un più alto ideale per cui sarebbero pronti a donare la propria vita, la loro esistenza, per la vita di un altro.Ogni giorno, da quasi 210 anni, presenti in ogni angolo dell’Italia (e non solo) servono la comunità con professionalità e competenza, conquistando e mantenendo inalterati negli anni quell’onorabilità e quel senso di fiducia ,ottenuti pagando un altissimo tributo di sangue ,in italia e all’estero, sempre difendendo i diritti dei più deboli, di chi ogni giorno viene sopraffatto, prevaricato e ha solo bisogno di un aiuto, e lo trova nel volto rassicurante dei militari dell’Arma dei carabinieri ,ogni giorno fedeli al loro antico motto:”usi obbedir tacendo e tacendo morir”.