FOLIGNO – Quattro comuni coinvolti (Foligno, Spoleto, Cannara, Spello), 11 location (Museo di Cannara, Cantiere Oberdan, piazza San Gabriele dell’Addolorata a Spoleto, Zut, Auditorium Santa Caterina, Auditorium San Domenico, Corte di Palazzo Trinci, Palazzo Candiotti, Ex Teatro Piermarini, centro storico a Foligno, Teatro Subasio a Spello), 25 artisti e compagnie nazionali e internazionali per 32 repliche (a cui hanno assistito 2mila persone) tra spettacoli di danza, teatro, musica, progetti multimediali e nuove tecnologie, workshop di comunità e azioni corali, performance nello spazio pubblico e momenti di approfondimento con spettatori e addetti ai lavori.
Per la terza edizione di “Umbria Factory Festival” andata in scena nei mesi di settembre e ottobre, e sempre più in Umbria il grande contenitore multidisciplinare dedicato ai linguaggi artistici e processi di creazione contemporanea, è tempo di bilanci ma anche di rilanci.
Al via ora il 3 e 4 novembre il programma “Extra UFF”, con gli appuntamenti conclusivi del festival all’interno dello Spazio Zut e presentati nell’ambito di Sintesi Festival, rassegna di musica sperimentale e di ricerca che si svolge a Foligno (3-5 novembre).
“Siamo davvero felici e piacevolmente sorpresi dalla risposta del pubblico, numeroso e partecipe, e in particolare dalle nostre comunità locali che con grande curiosità e in diversi modi hanno preso parte alle iniziative proposte” affermano gli organizzatori di Umbria Factory, per poi aggiungere: “Siamo anche estremamente contenti della profondità di sguardo degli artisti ospitati, i quali hanno saputo donare suggestioni e punti di vista non scontati con grande generosità”.
Venerdì 3 novembre (ore 21.30) si inizia con il concerto di Riccardo La Foresta, percussionista, sound artist e curatore di Modena la cui ricerca degli ultimi anni vuole mettere in discussione il ruolo del tamburo come strumento percussivo. Risonanze e vibrazioni, generate trattando il tamburo come un aerofono, creano armonie ancestrali e complesse risonanze che allontanano drasticamente lo strumento dal drumming tradizionale. La sua ricerca si concentra sullo sviluppo di un sistema chiamato Drummophone, che gli permette di trattare il tamburo come uno strumento ad aria.
In residenza per una settimana a ZUT, all’interno del progetto di residenze CURA Centro Umbro Residenze Artistiche, La Foresta svilupperà un nuovo set con il Drummophone, concentrandosi su una tecnica che gli permette di creare aritmie microtonali su tamburi a cornice. Sabato 4 novembre (ore 22) toccherà invece a Camilla Pisani, artista audiovisiva con base a Roma. Affascinata dal concetto wagneriano, poi ripreso da Kandinsky, di “Arte Totale” e dalla potenza conoscitiva della “sinestesia”, già durante i suoi studi si interessa all’interazione di più forme espressive, ovvero, il segno grafico, il suono e lo spazio e le plasma servendosi della tecnologia e dei nuovi media digitali, con l’intento di proporre esperienze di fruizione multisensoriali e multimodali, segnate dal contemporaneo coinvolgimento della dimensione corporea, emotiva, cognitiva e sociale. La sua musica è un ibrido, che si muove entro diverse influenze: ambient, drone, soundscape, industrial, soft noise e minimal electronic.