FOLIGNO – E’ iniziato il “countdown” per il ritorno di Young Jazz che si preannuncia in grande stile. A Foligno è infatti in arrivo una rassegna di cinque eventi, da novembre 2023 a gennaio 2024 e proprio dal titolo Countdown (come la storica rassegna invernale targata YJ): un vero e proprio percorso artistico che ha quale fulcro, intanto come primo punto di arrivo, un nuovo micro-festival di una giornata (Moult Festival) che andrà in scena a gennaio.
Il recente rinnovo del direttivo e della presidenza dell’associazione folignate, che vanta 20 anni di vita all’interno della scena culturale cittadina e regionale e che lo scorso anno ha archiviato la 16esima edizione di “Young Jazz Festival”, coincide anche con un cambio della proposta artistica, della linea grafica e del “formato” dell’iniziativa.
L’idea alla base della rassegna, che si svolgerà in diverse location della città, è quella di iniziare a proporre uno sguardo sull’espansione multiforme dei linguaggi musicali di oggi col fine di farli integrare tra loro e di metterli in dialogo recuperando un elemento, il dialogo appunto, centrale nel jazz sin dalla sua nascita e da sempre motore del ciclico rinnovo dei movimenti artistici.
La conferenza stampa di presentazione della rassegna è in programma giovedì 16 novembre alle ore 11 nella Sala Pio La Torre del palazzo Comunale di Foligno (ingresso da via Colomba Antonietti n.4). Oltre alla neopresidente dell’associazione Young Jazz, Giulia Battisti, e Dan Kinzelman (sassofonista americano da moltissimi anni residente a Foligno), consulente musicale per la programmazione artistica, interverranno i rappresentanti dei vari soggetti coinvolti.
L’iniziativa gode infatti del patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Perugia, del Comune di Foligno e di Umbria Jazz, con il sostegno e la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno. Partner della rassegna sono anche ZUT!, Umbria Factory Festival, Holydays Festival e T-Trane.
Imminente è anche il primo live, in programma allo Zut di Foligno sabato 18 novembre (ore 22) con i Deadeye, organ-trio poliglotta formato dall’olandese Reinier Baas (chitarra), dall’inglese Kit Downes (organo) e dal tedesco Jonas Burgwinkel (batteria), tutti e tre tra le maggiori voci nei loro rispettivi strumenti in Europa al momento (Tickets: 10 euro alla porta / 8 euro solo online; www.youngjazz.it/tickets).
Il resto del ricco programma di concerti, con l’intento di costruire ponti musicali tra futuro e passato, tra innovazione e radici, sarà annunciato nel corso della conferenza stampa.