PERUGIA – La Commissione europea procederà al rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato nell’Unione europea per altri dieci anni, con nuove condizioni e restrizioni, dopo che in seno al comitato di appello non è stata raggiunta la maggioranza necessaria da parte degli Stati membri per approvare o respingere la proposta di rinnovo presentata dalla Commissione.
L’atteso annuncio, arrivato giovedì 16 novembre, in merito all’erbicida utilizzato in agricoltura e oggetto di un controverso dibattito pubblico, viene accolto con favore anche da Confagricoltura Umbria. Il mancato rinnovo dell’autorizzazione, secondo l’associazione degli agricoltori umbri, “avrebbe avuto rilevanti conseguenze sui livelli di produzione”.
“Una decisione positiva per le imprese agricole, fondata su solide basi scientifiche e che mette ordine a disinformazione sulla cancerogenicità dell’erbicida e mettendo fine a falsi allarmismi, questo sì nocivi, quando si parla di salute e sicurezza alimentare” afferma il presidente Fabio Rossi che aggiunge: “Anche in Umbria è utilizzato, garantendo massimi livelli di sicurezza. Interviene, infatti, non solo sul controllo delle infestanti ma anche sulla gestione del suolo evitando le lavorazioni meccaniche (sfalci ed erpicature) con conseguente riduzione di emissioni di CO2. E’ indispensabile per praticare quella che viene chiamata Agricoltura Blu, con tecniche di lavorazione minima, considerate dall’Unione Europea pratiche da diffondere per perseguire gli obiettivi di salvaguardia ambientale”.
La proposta – evidenzia Confagricoltura – ha fatto seguito alle conclusioni a cui è giunta l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA), dopo un processo di valutazione che è iniziato nel 2019. Secondo l’EFSA, infatti, “non sono state individuate aree critiche di preoccupazione per la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente”. Nel corso di un’audizione che si è svolta al Parlamento europeo a fine agosto, i rappresentanti dell’EFSA hanno dichiarato che quella sul glifosato è stata la valutazione più approfondita mai effettuata.
Dal canto suo, anche l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha sostenuto che “l’esame dei pericoli posti dal glifosato non soddisfa i criteri scientifici che ne giustifichino la classificazione come sostanza cancerogena”.
Secondo Confagricoltura l’uso di prodotti chimici in agricoltura va ridotto, proseguendo un percorso che è già in atto da tempo, ma gli agricoltori devono avere a disposizione valide alternative sul piano tecnico, economico ed ambientale, anche perché le alternative che a oggi sono disponibili sono ancora più impattanti. Nella fase di grande incertezza che è in atto, anche l’impatto sul potenziale produttivo deve essere attentamente valutato.