L’Alta Valle del Tevere è tra le candidate ad essere elette Capitale della Cultura 2023. Un’investitura importante, che può dare grande slancio all’economia e al rilancio a un territorio che potrebbe essere maggiormente valorizzato. Un’occasione da non perdere per un’importante area di transito e non solo per i 15 comuni che ne fanno parte. Anghiari, Badia Tedalda, Citerna, Caprese Michelangelo, Città di Castello, Lisciano Niccone, Monterchi, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, Pieve Santo Stefano, San Giustino, Sansepolcro, Sestino e Umbertide si preparano.
Una bella fetta dell’Umbria, però, è rappresentata anche dall’Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino. I Comuni di Bevagna, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Massa Martana, Montefalco e Trevi difenderanno l’importanza di queste peculiarità gastronomiche che tanto esaltano il Cuore verde d’Italia.
Il titolo è stato istituito dal 2014, con il Ministero della Cultura che conferisce al Consiglio dei Ministri i nomi tra le candidate. Per il momento sono 16 le città presenti:
- Agnone (Isernia);
- Alba (Cuneo);
- Bernalda (Matera);
- Cosenza;
- Gaeta (LT);
- L’Aquila;
- Latina;
- Lucca;
- Lucera (Foggia);
- Maratea (Potenza);
- Marcellinara (Catanzaro);
- Rimini;
- Treviso;
- Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino (Perugia)
- Unione dei Comuni Valdichiana Senese;
- Unione Montana dei Comuni della Valtiberina.
Il 15 dicembre 2023 si conosceranno le 10 finaliste che si contenderanno l’importante riconoscimento con la premiazione finale in programma entro il 29 marzo 2024. In palio un milione di euro che il vincitore adopererà per realizzare i propri progetti.
Capitale della cultura 2026, le candidature umbre
La Valtiberina in particolare gareggia con il titolo “Il cantico delle culture“. Nel 2026 ricorreranno gli 800 anni dalla morte di San Francesco di Assisi e l’unione dei comuni intende risaltare il lascito che il santo ha trasmesso nei territori coinvolti. Rifacendosi al celeberrimo Cantico delle creature, inoltre, si vanno a richiamare i valori di luce, felicità, ricerca della bellezza e ironia.
Di altro tenore, invece, la candidatura dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino. In questo caso si punta sulla valorizzazione di due prodotti amati ed esportati, un tesoro gastronomico che si riassume nel nome “Culturaxbenessere“. La valorizzazione dell’abbinazione di cibo a sano a qualità, rivalutazione dei patrimoni storici, culturali e il legame tra natura e uomo sono i punti cardine su cui si snoda la candidatura.
Il conto alla rovescia è partito e l’Umbria resta in trepidante attesa.
L’albo d’oro
- 2015 – Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena
- 2016 – Mantova
- 2017 – Pistoia
- 2018 – Palermo
- 2020/2021 – Parma
- 2022 – Procida
- 2023 – Brescia
- 2024 – Pesaro
- 2025 – Agrigento.