(Cittadino e Provincia) 12 dicembre 2023 – Torgiano è tra i nomi più noti, in Italia e nel mondo, tra quelli dei borghi umbri. Sono molte le carte che il territorio può giocare ma è indubbio che la fama giunga soprattutto grazie alle conquiste fatte nel vino e nel “buon vivere”. Negli anni ’60 lo snodo decisivo, quando il genio di Giorgio Lungarotti innescò una rivoluzione che appare ancora oggi moderna. Fu lui a “disegnare l’Umbria nella mappa enologica mondiale”, come scrisse il celebre wine writer inglese Hugh Johnson. Non che prima il vino non si facesse, ma furono le bottiglie firmate Lungarotti a far emergere la regione oltre i propri confini, identificando per sempre Torgiano con il suo vino, la sua DOC e le numerose attività che ne seguirono: dai relais agli agriturismi, dai ristoranti alle iniziative artistiche e culturali, compresi il Museo del Vino e quello dell’Olio. Semi piantati in un terreno evidentemente fertile, tanto che ancora oggi, a tanti anni di distanza, portano ancora i loro frutti. Anzi li moltiplicano.
Se un tempo era soprattutto una voce ad ammaliare gli appassionati, oggi la musica di Torgiano è corale e i successi arrivano da più fronti. E’ davvero così – sottolinea il Sindaco del Comune Eridano Liberti – sono stati tanti i riconoscimenti alle nostre aziende nel 2023, per i quali esprimiamo profonda soddisfazione. L’orgoglio più grande per la nostra Amministrazione sta nel fatto che ognuno di questi riconoscimenti racconta la storia dei suoi artefici. Dietro ad ognuno di questi successi ci sono le persone, i loro sforzi, il loro impegno e la loro dedizione; ad essi va il nostro applauso e la nostra più profonda riconoscenza perché con il loro lavoro hanno contribuito a promuovere e valorizzare Torgiano ed il suo meraviglioso territorio. Non c’è dubbio che la Stella Michelin al ristorante Elementi Fine Dining del bellissimo SPA Resort Borgobrufa abbia illuminato tutta la scena. Un evento eccezionale, ambito e prestigioso che regala al territorio un tassello importantissimo e completa l’offerta enogastronomica con una “tavola” che da oggi si colloca ai vertici culinari mondiali. Siamo orgogliosi di questo meraviglioso riconoscimento: un traguardo raggiunto grazie a tutti i nostri collaboratori, fanno sapere i proprietari della struttura. Ovviamente la parte del leone l’ha fatta ancora una volta il vino, con i grandi traguardi delle storiche cantine Lungarotti e quelli di Terre Margaritelli. Quest’ultima ha collezionato la medaglia Oro di Wine Hunter, le “4 Viti” di Vitae, la guida dell’Associazione Italiana Sommelier, il “Top Wine” di Slowine e i Tre Bicchieri Gambero Rosso, cui è seguito anche il premio speciale per la “Viticoltura Sostenibile”. Siamo orgogliosi di essere stati premiati da guide così prestigiose: è il coronamento di un percorso intrapreso tanti anni fa, che oggi ci viene finalmente riconosciuto, sottolinea Dario Margaritelli, al vertice del progetto. Tornando a Lungarotti, è lunghissimo l’elenco dei successi del 2023. Anche qui ce n’è uno che riguarda la sostenibilità, a conferma di quanto il tema dell’ambiente sia caro alle imprese torgianesi. Lo scorso 5 dicembre, a Londra, è stato assegnato a questa realtà l’Amorim Sustainability Award, all’interno del concorso The Drinks Business Green Awards 2023. In più, il vino – bandiera, ovvero il Rubesco Riserva Vigna Monticchio dell’annata 2019 (non ancora in commercio), ha ricevuto i massimi riconoscimenti dalle più prestigiose guide italiane: i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, i 5 Grappoli Bibenda, le 4 Viti della guida Vitae, la Corona di Vinibuoni d’Italia, 98 punti e il “Faccino” della Guida Essenziale ai vini d’Italia di Doctor Wine (Daniele Cernilli, che ha premiato anche Torgiano Bianco Vigna Il Pino 2020 con il “Faccino” e 95 punti), i 99 punti di Luca Maroni. Pioggia di riconoscimenti anche dalle testate estere, con le 5 Stelle di Falstaff Italien Wein Guide e il massimo punteggio per il Brezza Bianco (il Diamond Trophy), al concorso Sakura Japan Women’s Wine Awards. Infine, la rinomata rivista The Wine Advocate ha attributo 94 punti su 100 sia al Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2018 che al San Giorgio 2019. Giustamente soddisfatta, Chiara Lungarotti afferma: Non semplice visione ma visione su lungo periodo; questo è quello che ha portato mio padre Giorgio Lungarotti a intuire che il territorio di Torgiano potesse dare vita a prodotti in grado di competere con i territori più blasonati del mondo. Non a caso il Rubesco Riserva Vigna Monticchio, secondo il giudizio dei più importanti critici italiani ed internazionali, risulta uno dei migliori rossi del nostro Paese, con una incredibile capacità di sfidare il tempo. Sono felice che ogni anno arrivino questi riconoscimenti, non solo per il nostro portabandiera ma anche per altre etichette simbolo come Torre di Giano Vigna Il Pino, Aurente e San Giorgio. Inoltre, il rispetto per l’ambiente, oggi dato per scontato, un tempo era un’eccezione: ricordo ancora quando da bambina i miei genitori si battevano per l’istituzione del vincolo paesaggistico. Un fatto rilevante che ha consentito di mantenere intatte le nostre colline, così come oggi l’adozione di un’agricoltura sostenibile ci consente di preservare questa incredibile risorsa anche per il futuro. In un territorio piccolo come il nostro è fondamentale lavorare sulla qualità, perché solo un approccio “top-down” può rappresentare una vera leva di crescita. Chiude la carrellata di aziende premiate il birrificio Birra Perugia, che ha scelto il comune di Torgiano come base fin dall’inizio della sua attività. All’ultima edizione dell’European Beer Star, in Germania, uno dei concorsi più prestigiosi e competitivi al mondo, questa realtà ha ottenuto una medaglia d’oro e una d’argento con altrettante birre. “Un’altra grandissima gioia – commenta lo staff di Birra Perugia – Vincere qui è come alzare la Coppa del Mondo, davvero un’emozione unica che ci ripaga di tanti sacrifici e che impreziosisce ancor più il nostro territorio. Torgiano ai vertici, insomma, in Umbria e non solo. Ieri, oggi e molto probabilmente domani.