Sotto l’albero di Natale la città di Todi trova un nuovo prodotto tipico esclusivo. Si tratta di un formaggio ed è legato alla storia della Strega Matteuccia, bruciata nella piazzetta del Montarone, in pieno centro storico, il 20 marzo del 1428. Gli atti originali del processo sono conservati presso l’Archivio Storico Comunale e costituiscono un unicum a livello mondiale, con riportate le erbe della quale avrebbe fatto uso questa “Domina Herbarum” in quanto profonda conoscitrice delle proprietà curative e medicinali delle erbe ed in grado di trasformarle in formidabili prodotti medicamentosi o in filtri d’amore. E proprio “Filtro d’amore” è il nome dato a questo nuovo prodotto caseario, nato nel caseificio Montecristo, realtà produttiva tuderte con trent’anni di attività e oltre cento tipi di formaggio al proprio attivo. L’ultimo nato è una cosa a sé: si caratterizza infatti per la maturazione di almeno tre mesi in un coccio artigianale che deve essere rotto per poterlo gustare. La terracotta assicura al formaggio delle condizioni particolari in termine di umidità, di odori e di sapore, che solo in parte richiamano la stagionatura in grotta. Il formaggio, misto di latte di mucca, pecora e capra, viene cosparso, prima di essere chiuso nella terracotta, con un miscuglio di erbe locali, tutte citate negli atti del processo alla Strega Matteuccia per il loro potere afrodisiaco e le loro proprietà salutari per il corpo e per la mente. La confezione è accompagnata da un cartiglio con la storia della strega, con tanto di “formula magica” da pronunciare al momento dell’apertura del formaggio. “E’ un prodotto speciale per tanti motivi – spiega Riccardo Marconi, titolare del Caseificio Montecristo – ma che vuole essere anche un omaggio alla storia della città dove operiamo e uno stimolo per promuovere iniziative di valorizzazione culturale e turistica legate alla vicenda della Strega Matteuccia, che può essere ispiratrice di tour guidate e tanti altri eventi a tema.