ANSA- E’ un “grido d’allarme” sulle difficoltà ad operare degli uffici che in Umbria si occupano dell’esecuzione penale quello lanciato dalla Camera penale di Perugia che ha proclamato un’astensione degli avvocati del distretto dal 19 al 21 dicembre.
Lamentando la mancanza di magistrati ma soprattutto di personale amministrativo (dal 50 al 100 per cento in quest’ultimo settore, è stato sostenuto) nell’ufficio del capoluogo umbro ma anche in quello di Spoleto che ha competenza sul carcere locale e su quello di Terni, con detenuti sottoposti ad alta sicurezza, nonché in quello di Orvieto.
La Camera penale ha stabilito che l’astensione riguarderà “tutte le sedi giudiziarie con l’eccezione del Tribunale di sorveglianza non volendo, neanche indirettamente, incidere sulla già critica situazione in cui versa”. La protesta ha preso spunto dalla situazione di questo Ufficio presso cui operava Ernesto Anastasio, sospeso dalle funzioni e dallo stipendio dal Csm per aver accumulato un arretrato record di 858 fascicoli.
Il presidente della Camera penale Marco Angelini, in una conferenza stampa, ha sottolineato “l’impegno del presidente del tribunale di sorveglianza e dei vertici giudiziari in Umbria” ma anche la “disattenzione del Csm e del ministero sul settore dell’esecuzione penale”. Per questo i penalisti hanno avviato una interlocuzione con i rappresentanti istituzionali umbri.
“Nell’ufficio di Spoleto – ha detto ancora Angelini – c’è il rischio concreto che a causa della carenza di personale amministrativo non vengano nemmeno aperte le mail”. “Relative a istanze complesse di detenuti sottoposti ad alta sicurezza” ha rilevato il segretario della Camera penale Alberto Catalano.
“Non possiamo più accettare – ha aggiunto – risposte che non siano in tempi ragionevoli. Chiediamo da anni l’implementazione degli organici e ora siamo al rischio implosione”. “Far funzionare questo settore – ha rilevato ancora Angelini – serve a mantenere la pace nelle carceri. Non accettiamo più che di questo problema si sia consapevoli e basta. Va risolto”. “La nostra astensione non è contro qualcuno ma per dare un contributo. Una decisione molto sofferta e meditata” ha spiegato l’avvocatessa Carla Ragna, del direttivo della Camera penale. Collegato con l’incontro il senatore del Pd Walter Verini che parlando della delibera con la quale è stata proclamata l’astensione l’ha definita “un manifesto di buona giustizia e di garantismo”. Ha quindi ricordato le riforme della giustizia fatte dal passato Governo, “di sistema e non contro qualcuno”. Riguardo all’operato dell’attuale Esecutivo ha parlato di “elementi divisivi” e di “visione di populismo giuridico”. Il responsabile per la giustizia di Fratelli d’Italia in Umbria, l’avvocato Michele Nannarone, ha sottolineato che le questioni umbre “sono state portate all’attenzione del sottosegretario Andrea Delmastro in occasione della sua visita ai carceri dell’Umbria”. “C’è l’impegno – ha aggiunto – a dare ulteriore voce all’appello della Camera penale di Perugia perché ci siano soluzioni nell’immediato. Non solo con l’applicazione di un magistrato – ha concluso Nannarone – ma con l’implementazione dell’organico amministrativo dei vari uffici”.