ANSA- “Il senso più alto del mio episcopato è stato il dialogo e la vicinanza alle persone.
Il momento più difficile quello del Covid e non soltanto perché ho temuto di morire”: a dirlo all’ANSA è il cardinale Gualtiero Bassetti per il quale proprio in questi giorni ricorrono i dieci anni da quando gli è stata conferita la porpora.
Papa Francesco lo nominò il 22 febbraio 2014.
“Ero arcivescovo della diocesi di Perugia e stavo già meditando il riposo, quando il Santo Padre mi chiamò a vivere i dieci anni più intensi della mia vita, con tanto di presidenza della Cei”, ricorda Bassetti. “Anche da presidente della Conferenza episcopale italiana – racconta il presule dal suo ‘buen ritiro’ di Città della Pieve – ho cercato sempre di essere me stesso, ho interpretato quel ruolo da manovale del Vangelo, puntando sul dialogo e nell’avvicinare le persone, esattamente come ci chiede Papa Francesco. Anche il mio successore – card.
Matteo Maria Zuppi – sta continuando sulla via del dialogo”.
Il cardinale Bassetti svela che sente spesso il Pontefice e di essere tornato a scoprire le sue origini fiorentine.
Nel ripercorrere a ritroso il decennio, il porporato (che ha lasciato la guida della Chiesa perugina il 27 maggio del 2022 dopo avere compiuto 80 anni) si sofferma sugli anni della pandemia. “Sono coincisi con quelli della presidenza della Cei – ricorda – e devo ammettere che più volte ho invocato l’aiuto del Signore perché mi guidasse nelle scelte migliori. Eravamo chiamati a prendere decisioni rapide e nette, non fu semplice anche per le mie condizioni di salute”.
Il cardinale, a sua volta colpito dal virus, lottò per diversi giorni tra la vita e la morte. “Una telefonata di mia sorella Licia mi diede la forza di continuare a lottare”, racconta oggi.
Bassetti parla delle guerre e della Chiesa di Papa Francesco con tanto di “apertura” alle coppie omosessuali: “La dottrina non permette la benedizione, ma perché non avvicinarle? La Chiesa è inclusione, è accoglienza”.
Commentando i conflitti in Medio Oriente e in Ucraina, card. Bassetti invita a “liberare i cuori delle persone dalla creazione del nemico, che è qualcosa che ti costruisci dentro e vai a combattere fuori”.