PERUGIA – Confagricoltura ha presentato alle istituzioni europee un documento con le sue proposte per una profonda semplificazione burocratica e per la salvaguardia del potenziale produttivo delle imprese agricole. In concomitanza con la riunione del Consiglio Agricoltura della UE si è infatti svolta lunedì 26 febbraio a Bruxelles l’assemblea straordinaria dell’organizzazione degli agricoltori italiani che ha visto riunita un’ampia rappresentanza di imprenditori di ogni regione d’Italia che hanno ascoltato i contributi dei rappresentanti delle istituzioni.
“Ora spetta alle istituzioni dare una risposta efficace e non oltre marzo alle aspettative del mondo agricolo italiano ed europeo. Diversamente, le proteste e le manifestazioni di piazza sono destinate ad aumentare”. È stato questo il messaggio lanciato dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
Tra i presidenti regionali di Confagricoltura intervenuti, per l’Umbria ha parlato Fabio Rossi che, portando così in Europa la voce degli agricoltori umbri, ha toccato il tema delle “energie rinnovabili come valore strategico a sostegno della sostenibilità economica dell’impresa, battaglia da portare avanti”. Rossi ha quindi sottolineato l’importanza in agricoltura di agrivoltaico, biomasse legnose, biometanolo, ricordando che per quest’ultimo c’è un progetto su cui si sta lavorando in Umbria.
Per Confagricoltura, come ha spiegato poi Giansanti, i limiti della PAC in vigore dallo scorso anno sono stati subito evidenti. Per applicare la nuova normativa le amministrazioni nazionali hanno dovuto redigere piani strategici di migliaia di pagine. Gli adempimenti burocratici sono saliti a dismisura a fronte di risorse finanziarie in caloe l’eccezionale rialzo dell’inflazione ha aumentato le difficoltà degli agricoltori. Si è discusso molto sul bilancio della UE destinato all’agricoltura, ma l’aiuto diretto della PAC è ormai ridotto a 120 euro in media ad ettaro.
“La prossima scadenza della legislatura europea rende oltremodo complicata la modifica degli atti di base della PAC, ma esistono strade alternative”, ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Giansanti per poi aggiungere: “In caso di emergenze e di cause di forza maggiore possono essere sospese le sanzioni previste in caso di inadempimento. Dalla pandemia all’impatto economico dell’aggressione dell’Ucraina, fino alla recente crisi in Medio Oriente, l’agricoltura italiana ed europea è in emergenza da oltre tre anni”.
In aggiunta ai vistosi limiti della PAC, il settore è alle prese con le conseguenze dell’aumento senza precedenti dei tassi di interesse. Da qui la richiesta da parte di Confagricoltura di una moratoria concordata a livello europeo a supporto della liquidità delle imprese.
Un’altra questione da affrontare, ha sempre evidenziato Confagricoltura, è quella della reciprocità delle regole negli accordi commerciali con i paesi terzi: dalla sicurezza alimentare, alla tutela del lavoro, delle risorse naturali e del benessere animale. Se infatti riduciamo la produzione europea e aumentiamo le importazioni da paesi dove vigono normative meno rigorose di quelle europee, riduciamo la sicurezza alimentare e allo stesso tempo importiamo più CO2.
“Confagricoltura è convinta sostenitrice del libero mercato e del multilateralismo per la gestione del commercio internazionale – afferma Rossi – ma vanno previste clausole di salvaguardia automatiche quando il flussi delle importazioni raggiungono livelli tali da destabilizzare i mercati agricoli della UE. Il Made in Italy è una risorsa importante e la tracciabilità scientifica sul prodotto finito allo scaffale, ‘Fatto e coltivato in Italia’, potrà creare quel valore aggiunto necessario ai nostri agricoltori e rendere economicamente sostenibili certe produzioni”.