(Cittadino e Provincia) Sigillo, 8 marzo ‘24 – Il Sindaco di Sigillo Giampiero Fugnanesi e l’amministrazione comunale hanno ricevuto, presso la Sala Consiliare della Residenza Municipale, l’astrofisica Sofia Fatigoni, eccellenza italiana ed esempio luminoso di dedizione, impegno e passione nel campo della ricerca scientifica. Fatigoni sta infatti partecipando, in Antartide, ad un esperimento nato dalla collaborazione tra quattro università americane: Caltech (The California Institute of Technology), Harvard, Stanford e l’Università del Minnesota ed è l’unica italiana a lavorare al progetto.
“Abbiamo iniziato a costruire il telescopio del Bicep Array tra il 2019 e il 2020 – spiega l’astrofisica – che serve a misurare la polarizzazione della radiazione cosmica di fondo, ovvero la luce che è stata prodotta subito dopo il Big Bang. L’obiettivo è quello di capire cosa è successo nei primissimi istanti di vita dell’universo; in particolare il nostro lavoro consiste nel fare delle mappe della cosiddetta radiazione cosmica di fondo, che è la luce più antica che possiamo vedere ed è l’immagine dell’Universo appena nato, 13 milioni di anni fa.”
In queste mappe si ricerca la prova che l’universo si è espanso in maniera velocissima nei primi secondi di vita. L’esperimento si svolge al Polo Sud “un luogo bellissimo – continua – dove il cielo è di un azzurro mai visto e tutto intorno hai un deserto bianco sconfinato, immenso. Le condizioni in Antartide sono difficilissime: fa molto freddo, abbiamo 4 minuti a settimana per la doccia, poco cibo fresco e ci troviamo per lo più surgelati o liofilizzati. Tutto molto diverso dalla vita qui, ma per questo anche molto affascinante”.
Unica donna italiana in questa spedizione, Sofia rappresenta un modello per tutte le giovani che si affacciano al mondo dell’astrofisica e per questo l’augurio che fa a se stessa è di contribuire non soltanto al progresso scientifico, ma anche a quello sociale, aiutando con il suo esempio i bambini, ma soprattutto le bambine, a non avere preconcetti e a fare la scelta giusta senza nessun pregiudizio.
Insieme alla giovane ricercatrice questa mattina c’era anche il nonno Gino Fatigoni che, come lui stesso racconta nel suo libro intitolato “Val Di Ranco” e dedicato alla amata valle, accompagnava quella piccola e curiosa bambina in cima al Monte Cucco ad osservare il cielo cosparso di stelle. E l’astrofisica conferma, ricordando un’intera adolescenza con il nonno, le estati al Monte Cucco che sicuramente, dice, hanno contribuito a fare di lei la donna e la scienziata che è diventata. Iscritta al liceo classico, Sofia Fatigoni nutriva però già da allora una passione per la fisica ed è con il nonno che ha trascorso innumerevoli pomeriggi a costruire circuiti elettrici, a saldare, a costruire le cose con le mani.
“Anche a noi piace pensare – afferma Fugnanesi – che proprio il cielo stellato della nostra bellissima Val di Ranco, tesoro paesaggistico inserito nel Parco del Monte Cucco, possa aver rappresentato l’inizio della meravigliosa avventura di Sofia Fatigoni che, da piccola sognatrice, è diventata oggi una ricercatrice, una studiosa, una grande donna, capace di dimostrare a tutti noi come con passione e determinazione non esistano limiti a ciò che possiamo raggiungere. Vivere in Antartide non è affatto semplice – prosegue il sindaco – e il coraggio di Sofia Fatigoni nel superare le sfide ambientali estreme, la sua tenacia nel perseguire la conoscenza, sono di ispirazione non solo per la comunità scientifica, ma per l’intera umanità che da sempre si interroga sull’origine della propria esistenza. Oggi ci uniamo tutti per celebrare il talento straordinario di Sofia Fatigoni e per riconoscerla come un tesoro italiano nel mondo. Sono sicuro che il suo lavoro continuerà a ispirare e ad illuminare il cammino per le generazioni future, in particolar modo le giovani donne che lottano per la realizzazione dei propri sogni. Ringraziamo la dottoressa Fatigoni per aver accettato il nostro invito e per essere qui oggi. Lei rappresenta un vero esempio di eccellenza italiana nel mondo e le auguriamo tutto il successo futuro.”