(AVInews) – Perugia, 9 mar. – Un disturbo che lascia senza parole, letteralmente. È l’afasia, un disturbo del linguaggio che colpisce persone in età adulta e può compromettere, in maniera più o meno grave, la capacità di comunicare e quindi di interagire in modo efficace con gli altri, con gravi ricadute sulla vita di relazione e lavorativa. Per accendere i riflettori su questi aspetti, nell’ambito della Settimana del cervello, l’Aita (Associazione italiana afasici) Umbria, in collaborazione con il Corso di laurea in Logopedia dell’Università degli studi di Perugia, ha organizzato il convegno ‘Il disturbo afasico, la complessità di un mondo senza parole’, venerdì 8 marzo a Perugia, unico evento in Umbria dedicato a questo tema.
Numerosi i relatori intervenuti, professionisti sanitari e volontari dell’associazione, così come tanti sono stati i giovani studenti partecipanti, molti dei quali saranno i futuri logopedisti, fondamentale figura di riferimento insieme al neurologo per chi soffre del disturbo afasico.
Al convegno erano presenti, tra gli altri, Nicoletta Pauselli e Francesca Graziani, rispettivamente presidente e vicepresidente di Aita Umbria, Giampietro Ricci, presidente del Corso di laurea in Logopedia dell’Università degli studi di Perugia, Edi Cicchi, assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia, la neurologa Maria Stefania Dioguardi e Tiziano Scarponi, presidente OdV ‘Cuor di leone’.
La causa più frequente di afasia è l’ictus e si stima che in Umbria circa 2.000 persone ne siano colpite ogni anno; di queste almeno il 30% hanno ancora importanti disturbi del linguaggio dopo un anno ma il dato è sicuramente sottostimato in quanto si debbono aggiungere le persone che presentano disturbi del linguaggio in seguito ad altre patologie. Solitamente le caratteristiche dell’afasia possono essere molto diverse. Alcuni afasici hanno difficoltà ad esprimersi, mentre altri non riescono a seguire una conversazione o a capire ciò che gli viene detto. In certi casi, l’afasia è lieve; in altri può danneggiare la capacità di parlare, scrivere, leggere e comprendere.
“Io stessa sono afasica – ha spiegato Pauselli –. Dopo l’evento che mi ha colpito ormai 12 anni fa ho intrapreso questo percorso con Aita Umbria, fondata nel 2012, per far conoscere questo disturbo attraverso eventi e iniziative sul territorio, per aiutare chi ne soffre e i familiari creando momenti di aggregazione e socializzazione, oltre a iniziative di divulgazione scientifica. È importante perché la persona afasica spesso viene esclusa o si auto esclude dall’ambiente di vita”.
“L’afasia è un disturbo frequente ma poco conosciuto – ha aggiunto Graziani – ed è molto impattante sulla vita delle persone che ne soffrono. Gli afasici hanno difficoltà a comunicare, hanno in mente il concetto ma non trovano le parole per esprimerlo. Leggere un giornale, scrivere o semplicemente parlare con un amico, diventa difficile. Per questo Aita Umbria offre supporto a chi ne soffre organizzando incontri settimanali nella sede, presso la Caritas diocesana di Perugia, dove svolgiamo attività di musicoterapia, movimento adattato, lettura, arteterapia. Inoltre, partecipiamo alle mostre e agli eventi culturali organizzati dal Comune e proponiamo incontri conoscitivi con le strutture riabilitative della regione”.
“È importante sottolineare – ha concluso Dioguardi – che il disturbo afasico intacca il linguaggio, non l’intelligenza, non è un disturbo psichiatrico ma può diventare molto complesso da gestire per il paziente e le persone che gli stanno accanto. In genere si verifica in seguito ad un ictus ischemico emorragico oppure può seguire malattie degenerative o traumi. È importante considerare l’aspetto medico senza tralasciare quello sociale e relazionale”.
La settimana del cervello (www.settimanadelcervello.it) è promossa in Italia da Hafrica.NET, portale di divulgazione neuroscientifica. È un’iniziativa dedicata alla divulgazione e alla discussione delle ultime scoperte nel campo delle neuroscienze. Ogni anno, dal 2016, vengono organizzati eventi in tutta Italia per approfondire le meraviglie e i misteri del cervello.