ANSA- Attraverso 137 opere provenienti da una sessantina di prestatori, raccoglie per la prima volta in maniera organica l’opera di artisti assisani o comunque legati alla città nell’arco del ‘900, la mostra “Assisi nel Novecento – Le arti visive” che sarà inaugurata sabato 23 marzo alle 17.
È promossa dal Comune ed allestita nei locali della Pinacoteca Comunale a Palazzo Vallemani.
La mostra è curata da Mario Romagnoli ed Ezio Genovesi e rimarrà aperta fino al 3 novembre.
L’amministrazione comunale spiega che trova attuazione così un progetto “ambizioso” ideato da Mario Romagnoli che nel suo saggio pubblicato nel catalogo sottolinea come nel Novecento Assisi sia stata protagonista di una vera e propria rinascita culturale grazie anche alla presenza di uomini di cultura provenienti da fuori che entrarono in simbiosi con gli abitanti favorendone la crescita artistica: Eugen Dragutescu, il veneto Franco Tisato, il pittore statunitense Wiliam Congdom appartenente alla corrente pittorica dell’action painting e molti altri. Obiettivo della mostra, sottolinea l’altro curatore Ezio Genovesi, “è di proporre una selezione di quello che è stato fatto nell’ultimo secolo, chi sono stati gli autori la cui vita è stata dedicata all’arte, gli organismi che hanno promosso iniziative in favore delle arti”.
Il Comune spiega in una nota che le opere esposte attraversano le vicende artistiche più significative che hanno interessato Assisi nel secolo scorso: le commissioni pittoriche del settimo centenario della morte di San Francesco grazie all’azione di Arnaldo Fortini, la galleria d’arte sacra contemporanea inaugurata nel 1961 all’interno della Pro Civitate Christiana fondata da Don Giovanni Rossi; la prima edizione nel 1961 della Marcia della Pace Perugia Assisi supportata anche da un gruppo di giovani artisti assisani; la Mostra d’Antiquariato di Assisi nata nel 1973 e molto altro ancora.
“Un susseguirsi di ricordi ed emozioni – scrive la sindaca Stefania Proietti nella sua introduzione al catalogo – nei quali l’inevitabile rimpianto per i tanti personaggi indimenticabili di quella stagione culturale si fonde con l’orgoglio per la qualità di un’esperienza artistica della nostra città forse poco esplorata finora e che va invece sempre di più raccontata e valorizzata”.