(Cittadino e Provincia) – Perugia, 15 marzo ‘24 – Conciliare lo sviluppo delle fonti rinnovabili con la necessità di tutela territoriale e del paesaggio. Una sfida a cui sono sempre più chiamate le istituzioni pubbliche italiane. A partire dai Comuni, in prima linea con le loro strutture tecniche che sono alle prese con l’urgenza di derivazione europea di gestire il difficile e complesso binomio transizione energetica e salvaguardia paesaggistica.
Al fine di fornire gli strumenti tecnico-amministrativi per effettuare corrette valutazioni di fronte ai nuovi scenari aperti dallo sviluppo delle energie rinnovabili, il Servizio “Pianificazione Territoriale, Ambiente, Sistemi Informativi e Comunicazione” della Provincia di Perugia ha promosso un seminario di studio di due giorni rivolto ai Comuni del proprio territorio.
Il seminario, dal titolo “IMPIANTI FER, procedimenti, normative, interpretazioni e ruolo dei Comuni”, si è svolto lunedì e martedì nella Sala del Consiglio provinciale ed ha visto un’ampia partecipazione di tecnici comunali. Relatore l’Avv. Marco Luigi Marchetti, docente di diritto della transizione energetica e da anni impegnato sul tema in tutta Italia.
Come emerso nel corso dell’iniziativa, la sfida sta nel conciliare una rapida espansione della capacità produttiva di energia da fonti non fossili con la conformazione del nostro territorio, la sua bellezza, la sua capacità evocativa ed identitaria delle comunità che lo vivono, la razionalità del suo governo.
“Le pale eoliche di duecentocinquanta metri – è stato fatto osservare – sembrano oggetti incoerenti con il paesaggio, e così quei pannelli che si stendono sui campi agricoli cambiando colori, incidendo sulle produzioni di alimenti, modificando la permeabilità del suolo; eppure sono impianti utili, anzi necessari a rincorrere soluzioni per ridurre le emissioni di gas serra, per avere un futuro accettabile e vivibile alla luce della sostenibilità. Il rischio che questa rivoluzione ineluttabile ci privi di valori importanti deve spingere a soluzioni adeguate facendo sì che gli impianti a energia rinnovabili rimangano coerenti con le esigenze di tutela del suolo, del paesaggio, della biodiversità e delle funzioni ecologiche degli ecosistemi, e senza che la scelta di un’opzione energetica sostenibile si traduca nell’arrecare danno al nostro patrimonio”.
“Il tema oggetto del seminario – ha dichiarato aprendo i lavori il consigliere provinciale delegato David Fantauzzi – è di grande attualità, ma è innegabile la mancanza di riferimenti precisi per chi opera quotidianamente nei Comuni. La transizione energetica ed ecologica deve spingere tutti a operare dei cambiamenti, ma questo non deve portare a generare nuovi “mostri”. È doverosa la massima attenzione affinché il nuovo modo di produrre energia rimanga coerente alla nostra cultura di governo del territorio. Insomma dobbiamo evitare che per produrre benefici si arrechino danni al paesaggio, o ai territori sottraendo prerogative importanti. E’ responsabilità della politica creare le condizioni giuste. L’ambiente va pensato a 360°. Le energie rinnovabili sono tali solo se sostenibili sotto ogni aspetto, non solo oggi ma anche in futuro”.
La due giorni della Provincia di Perugia è stata dunque, come sottolineato anche dalla dirigente del Servizio “Pianificazione Territoriale, Ambiente, Sistemi Informativi e Comunicazione” Barbara Rossi, l’occasione per affrontare una molteplicità di aspetti legati al rapporto tra sviluppo delle energie rinnovabili e conservazione del territorio e per contribuire a dare strumenti ai tecnici comunali e agli stessi tecnici provinciali “per riuscire a contemperare i diversi pesi da dare nell’ambito di scelte importanti che possono andare a modificare il nostro territorio”.
Nella prima giornata del seminario è stato trattato tutto il complesso quadro normativo europeo, nazionale e regionale, con spunti di riflessione sulle interpretazioni che hanno caratterizzato un acceso dibattito, dando indicazioni operative ai tecnici comunali chiamati al loro lavoro in tutte le sedi decisionali.
Nella seconda giornata si è passasti ad approfondire la applicazione della normativa regionale umbra e si è parlato della giurisprudenza innovativa del TAR Umbria che ha acceso una luce non solo sulla legittimità dell’impianto regionale, ma anche sulle conseguenze pratiche che determina; degli impianti FER nei centri storici; della valutazione di impatto ambientale e quella di incidenza per impianti FER; della normativa sulle CER; dei rapporti tra pianificazione urbanistica e impianti FER, sulle conferenze di servizio e sulla tecnica di istruttoria per le varie tipologie di titoli autorizzatori.
Il relatore ha poi illustrato una nutrita casistica di progetti tratti da altre regioni, spiegando le varie possibilità di alternative per la minimizzazione dell’impatto secondo la normativa attuale e per coniugare le finalità dell’impianto normativo attuale.
Molte domande hanno poi generato un interessante dibattito soprattutto sugli aspetti pratici del tema.