ANSA- Al via ad Orvieto il laboratorio “Sognare i sogni”, un progetto che si pone l’obiettivo di aiutare, tramite l’arte, i ragazzi affetti da patologie psichiatriche.
    Si tratta di un laboratorio artistico di design, fotografia e videomaking che si sta svolgendo all’interno della Comunità Lahuen di Orvieto della dottoressa Fabiana Manco.
    “Sognare Sogni” è un laboratorio organizzato dalla dottoressa Stefania Calapai, presidente di Angelo Azzurro Onlus, e voluto dal suo curatore Piero Gagliardi.

Si tratta di un progetto curato dall’artista Davide Sebastian con la collaborazione dell’artista Luca Centola e di Silvano Manganaro di Fondazione Volume; la supervisione clinica è a cura della dottoressa Calapai.

Il laboratorio si svolge all’interno di strutture psichiatriche, nelle città di Orvieto e Roma. Nello specifico si parte da Orvieto, grazie alla Comunità Lahuen e alla dottoressa Fabiana Manco.
Il laboratorio – spiegano i promotori – si fonda su una ricerca tra il sogno e la realtà, nonché su come i sogni possano essere raccontati attraverso una produzione artistica. Il “sogno” diventa “fonte di ispirazione e di conoscenza del sé”. I ragazzi sono guidati nella comprensione di potenzialità espressive legate al mezzo video-fotografico. Verrà insegnato loro come scegliere le inquadrature e utilizzare al meglio i mezzi tecnologici per raccontare i loro sogni. Parallelamente alle riprese video verranno effettuati degli scatti fotografici, che saranno stampati direttamente nelle strutture residenziali con diverse tecniche. Nella seconda parte del laboratorio i ragazzi della Comunità Lahuen di Orvieto saranno coinvolti in un percorso didattico e laboratoriale proposto dalla Fondazione Volume. L’idea di fondo è quella di dar vita ad un percorso di avvicinamento all’arte contemporanea e alla sperimentazione. La fase finale del progetto prevede una mostra dove verranno esposti i lavori prodotti.
L’Associazione socio-sanitaria Angelo Azzurro Onlus si pone l’obiettivo della lotta allo stigma della malattia mentale perché, come sostiene la presidente e psichiatra Calapai, “solo attraverso la conoscenza e la cultura si può combattere la stigmatizzazione in ogni sua forma”.