(AVInews) – La normativa è particolarmente complessa, puntigliosa e soggetta anche a periodici cambiamenti ed è perciò necessario, per applicarla correttamente e non incorrere in provvedimenti sanzionatori, un approfondito studio ma anche un confronto tra chi la norma la deve mettere in pratica e chi deve verificare che questo lavoro sia stato svolto correttamente. Partendo da questa giusta riflessione sul tema della normativa nazionale antiriciclaggio, l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Terni ha organizzato in città un specifico corso di formazione in collaborazione con il Comando provinciale di Terni della Guardia di Finanza. L’approfondimento si è articolato in alcuni incontri-confronti a cui sono intervenuti professionisti, esperti, ufficiali e sottoufficiali della Guardia di Finanza, che si sono svolti nella sala convegni della sede ternana di Arpa Umbria, nello stabile di via Carlo Alberto Dalla Chiesa. A relazionare sono stati le professioniste Elisa Pettirossi e Anna Rita Costa, rispettivamente dell’Ordine di Terni e di quello di Perugia, e per la Guardia di Finanza il maggiore Gabriele Gallozzi e il luogotenente Marco Mansueti.
“Abbiamo dato vita a una sinergia – ha spiegato il presidente dell’ordine dei commercialisti ternani, Carmelo Campagna – che ci ha permesso di organizzare sessioni di formazione riguardanti, questa volta, gli adeguamenti normativi in materia di antiriciclaggio e, soprattutto, le sua applicazione pratica e l’interpretazione che ne dà la Guardia di Finanza, che è il soggetto deputato ai controlli alle imprese e a professionisti. La legge in materia è molto complessa e ha bisogno di essere interpretata e compresa in tutte le sue sfumature. Avere un confronto diretto con chi è deputato ai controlli e, quindi, interpreta la normativa, ci consente di essere più adeguati nei nostri adempimenti giornalieri”.
Insomma, un argomento estremamente spinoso su cui gravano numerosi obblighi che i commercialisti devono svolgere correttamente per evitare eventuali segnalazioni di operazioni sospette nei confronti dei loro clienti. Attualmente è in fase di definizione la sesta direttiva antiriciclaggio: la prima risale al 1991 mentre l’ultima, la quinta, al 2018. Quindi notevoli modifiche sono state apportate in tutti questi anni per cercare di evitare casi di riciclaggio e di infiltrazione di criminalità sul territorio, pericolo sempre alle porte, come è stato specificato nel corso di questi incontri.