TERNI – 28 dicembre – Il Consiglio comunale di Avigliano Umbro ha approvato all’unanimità un ordine del giorno relativo alla proposta di riorganizzazione della rete scolastica in particolare per i comuni di Avigliano Umbro, Montecastrilli, San Gemini e Acquasparta. Di seguito il testo dell’ordine del giorno votato: “La proposta avanzata giovedì 21 dicembre dall’assessore Paola Agabiti per conto della giunta regionale, in merito alla riorganizzazione della rete scolastica, con la scelta di accorpare l’Istituto comprensivo di Montecastrilli-Avigliano con quello di Acquasparta-San Gemini è illegittima nelle procedure e contrasta con gli stessi criteri che la Regione si è data con la Dgr n. 847 dello scorso 7 agosto, che già a suo tempo sollevò molte polemiche all’interno del mondo della scuola. Si colpisce ancora una volta la provincia di Terni ed in particolare l’area della Centrale Umbra, causando così gravi disservizi alla rete educativa del territorio, in particolare nei comuni di Montecastrilli, Avigliano Umbro, Acquasparta e Sangemini. Si tratta di una scelta scriteriata compiuta in attuazione di una riforma altrettanto scellerata, come quella voluta dal governo Meloni e adottata con la legge 127 del 30 giugno 2023, ma la Regione Umbria aveva una carta da giocare, lo status di regione terremotata, che non è stata in grado o non ha voluto giocare per ottenere le necessarie deroghe. In generale, il dimensionamento, come tristemente noto, determinerà la chiusura di molte istituzioni scolastiche in Italia, con una forte incidenza su personale e qualità del servizio educativo erogato. Questa pseudo riforma, che la Regione ha avallato, porterà alla chiusura di oltre 600 istituzioni scolastiche in Italia da qui al 2032, di cui almeno 9 in Umbria già nel prossimo triennio e 6 subito, ovvero a partire dall’anno scolastico 2024/25. L’area della Centrale Umbra sarà tra le prime a subirne gli effetti, con la conseguente creazione di un ingestibile ‘mega istituto’ con quasi 1.400 studenti in un’area montana. Una decisione che, peraltro, è stata assunta dalla Regione senza l’indispensabile partecipazione delle istituzioni appartenenti a questo territorio e contro gli indirizzi espressi dalla competente Provincia di Terni. Uno schiaffo ad un’area interna, contro la legge, poiché trattasi di istituti già dimensionati per quantità di studenti, insistenti in area montana e quindi con un regime giuridico volto a tutelare l’integrità degli istituti che oggi incredibilmente vengono accorpati. La DGR 847 proposta dall’assessore Agabiti prevedeva precisi criteri per procedere agli accorpamenti: priorità rispetto alla costituzione di istituti comprensivi in una logica di continuità didattica; priorità per gli istituti sottodimensionati ed esclusione delle aree montane. Nessuno di questi criteri viene rispettato e pertanto riteniamo illegittima, qualora dovesse essere assunta, tale delibera ed invitiamo la Regione a non adottarla. La decisione proposta l’altra sera oltre che dannosa ed approssimativa testimonia tutta la superficialità con cui si tratta il mondo della scuola da parte del governo regionale di centrodestra. I due istituti al di là dei problemi quotidiani costituiscono esempi di “buona scuola” dove il rapporto tra scuola e territorio è benefico e virtuoso e dove il territorio, le istituzioni pubbliche a partire dai comuni e le famiglie vivono in un rapporto che si ripercuote positivamente sull’educazione e sull’istruzione dei ragazzi. Interrompere questi meccanismi testimonia l’essenza della politica del centrodestra che gestisce queste cose solo in modo utilitaristico e a far di conto in un mondo, quello della scuola, dove invece le risorse semmai debbono essere aggiunte. Il consiglio comunale, preso atto del dibattito e degli interventi dei consiglieri, invita il sindaco e la giunta: 1) A trasmettere il presente ordine del giorno alla Presidente della Giunta regionale dell’Umbria, alla Presidente della Provincia di Terni, ai sindaci interessati, agli organi di stampa; 2) Ad adottare, qualora venga formalizzata da parte della Regione tale decisione, ogni atto necessario e conseguente di impugnazione della stessa delibera a tutela degli interessi degli istituti scolastici e del territorio.”
Il vice Sindaco Daniele Marcelli ha dichiarato: “Condivido la finalità del documento votato ma non mi associo alle critiche rivolte alla Regione. L’assessore regionale Agabiti ha infatti già ascoltato i quattro Sindaci e, preso atto delle valutazioni che le sono state rappresentate, si è già orientata per una diversa valutazione della vicenda e delle relative decisioni da assumere. Rifiuto la narrazione del centrosinistra. In passato il nostro territorio è stato depotenziato da loro su settori come sanità, scuola, trasporto pubblico ma nessuno ha spiegato o chiesto scusa, né tanto meno è tornato indietro”.