ANSA- E’una bambina umbra di otto anni nelle vesti di meteorologa la protagonista della campagna “Weather Kids” realizzata dal Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite in collaborazione con la Rai.

Sara è il nome con il quale compare in video, ma nella realtà lei è Isabella, vive in Umbria, in provincia di Terni e frequenta la terza elementare.
    Il video nel quale è protagonista viene trasmesso sulle reti Rai e si propone l’obiettivo di sensibilizzare e stimolare azioni concrete per contrastare i cambiamenti climatici. Di questo si parlerà sabato anche a Roma, in occasione del Convegno organizzato da Aisam, Associazione italiana scienze dell’atmosfera e meteorologia, a l’Università la Sapienza di Roma per la Giornata Mondiale della Meteorologia. In apertura ci sarà proprio il video di Rai-Undp.
    Isabella, che aveva già collaborato ad una trasmissione radiofonica Rai dedicata ai bambini, è appassionata di natura, frequenta corsi di teatro e danza, adora i suoi tre gatti che considera componenti della famiglia. Nello “Special weather report” la meteorologa in erba appare determinata, con alle spalle un grande schermo sul quale viene mostrata la Terra, immagini di siccità e incendi ma anche le tradizionali mappe meteo. Annuncia un “bollettino molto speciale”. “Da nord a sud abbiamo tanti problemi – dice – e se non ascoltiamo gli scienziati le cose saranno anche peggiori quando crescerò”.
    Passa poi alle previsioni per il 2050 quando “le ondate di calore interesseranno il 94 per cento dei bambini e sarà problematico giocare all’aperto”. Parla di siccità estreme e dei danni per le coltivazioni. “Crescerà il prezzo del cibo e sarà più difficile mangiare la pizza” sottolinea.
    Tuttavia il messaggio che porta è positivo e rassicurante.
    Tutto può essere ancora cambiato. L’importante è agire subito, ora. “Non preoccupatevi – aggiunge – perché c’è ancora la possibilità di vedere cieli limpidi. I sistemi di energia pulita si stanno spostando da est a ovest. C’è poi un sistema di alta pressione di adulti che potrebbe intervenire e proteggere i bambini da un peggioramento della situazione”.