A lasciare traccia dell’epoca imperiale romana venne eretto -nel 100 d.C. circa- un anfiteatro nell’allora Colonia Julia Fida Tuder, appena fuori il secondo cerchia di mura. Fu realizzato lì proprio perché, oltre ad essere un terreno ampio e pianeggiante nei dintorni del municipium, le cinta murarie erano completamente in disuso durante quel periodo storico, iniziato nel 27 a.C con la Pax Augustea e che per decenni non avrebbe visto attacchi nemici nell’entroterra italico. La zona era inoltre strategica in quanto costituiva un punto di passaggio obbligato per chi usciva o entrava nella città passando per la via Amerina (da “Ameria“, l’antico nome di Amelia), che collegava Roma a tutti i più grandi centri dell’Umbria.
Altro motivo di tale locazione fu per facilitare il raggiungimento ai contadini e abitanti delle zone limitrofe, aumentando l’affluenza di spettatori.
L’anfiteatro era un luogo di aggregazione importantissimo per lo svago dei cittadini tramite esibizioni o giochi gladiatori, che si è accertato siano avventui proprio a Todi tramite una lapide funeraria. Il personaggio facoltoso deceduto ha voluto ricordare nel suo monumento funebre i giochi da lui stessi offerti per la cittadinanza. Dopo secoli di utilizzo, la costruzione perderà la sua funzione con la caduta dell’impero romano d’Occidente, tanto da essere utilizzato come fortezze per la preparazione all’assalto della, ormai diminuita, popolazione protetta all’interno delle mura durante le guerre greco-gotiche (VI Sec.) .
Ad oggi della sua imponenza non rimane molto, poichè nel Medioevo e nel Rinascimento la maggior parte dei materiali che costituivano la struttura (realizzata in “opus caementicium” e rivestita in travertino) furono riutilizzati per costruire nuove strutture. Sappiamo infatti che all’epoca della costruzione della chiesa di San Nicolò de Cryptis l’edificio era già stato raso al suolo ed era sorto al suo posto un quartiere di artigiani. Sebbene i resti siano pochi, ci permettono di delinearne la grandezza, come ad esempio le piccole nicchiette nei pressi della farmacia comunale e scorci di muro permitrale che si intravedono nelle mura medievali, mentre parte dell’arena e del corridio anulare si trovano all’interno del cortile della chiesa San Nicolò de Cryptis.
L’anfiteatro -messo in sordina dalla memoria dei tuderti- andrebbe invece ricordato a prova della storia del nostro territorio