PERUGIA – Anche Confagricoltura Umbria ritiene positivo il voto dell’Assemblea plenaria del Parlamento europeo, con i parlamentari europei italiani che hanno sostenuto la posizione espressa da Confagricoltura, che ha respinto la proposta della Commissione europea per la riduzione del 50% dell’utilizzo di fitofarmaci.
Per Confagricoltura è quindi possibile ora aprire una pagina nuova per rafforzare la sostenibilità ambientale del settore agricolo, senza mettere a rischio il potenziale produttivo. L’organizzazione fa ora affidamento sull’azione del governo italiano per stringere le necessarie alleanze in seno al Consiglio.
Quello che per Confagricoltura non è in discussione è l’obiettivo di tagliare il ricorso alla chimica nei processi produttivi, a vantaggio delle risorse naturali e della biodiversità. Vanno però messe da parte le impostazioni ideologiche, lasciando la strada aperta alla ricerca, alle innovazioni e agli investimenti.
“I produttori – afferma il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi – devono fare i conti con i cambiamenti climatici in atto e con politiche ambientali orientate alla riduzione dell’uso dei fitofarmaci, e per questo è importante far conoscere loro servizi efficaci e indispensabili per la resilienza delle imprese in un contesto ambientale e di mercato in continua evoluzione”.
Sul fronte dell’innovazione e lungo le direttrici della sostenibilità tracciate anche dal “Green Deal” europeo, si è mossa in Umbria anche l’esperienza del Progetto Smartmeteo, con l’obiettivo di contenere le avversità fitosanitarie e climatiche, riducendo il consumo di fitofarmaci nelle colture più diffuse su scala regionale: vite, olivo e cereali a paglia.
È quindi importante, come sostiene ancora Rossi, l’aspetto evidenziato della scienza applicata in agricoltura: “Gli agricoltori sono chiamati ogni giorno a produrre cibo in maniera sicura, salutare e sostenibile, secondo le stringenti normative diffuse su scala globale, rispettando al contempo elevati standard ambientali. La complessità delle sfide in cui ogni giorno ci interfacciamo, tuttavia, rende il nostro compito sempre più arduo. Auspichiamo quindi che le nuove tecniche genomiche di evoluzione assistita, la cui sperimentazione in campo è già stata autorizzata in Italia, vengano inquadrate nell’ordinamento comunitario”.
In Umbria, grazie a Confagricoltura, già da tempo si stanno percorrendo queste direttrici: “Abbiamo siglato un protocollo con l’Università per la sperimentazione e già abbiamo ridotto l’apporto di fitofarmaci e pesticidi a sostegno della sostenibilità ambientale. Fondamentale è un’azione coordinata tra agricoltori, mondo della ricerca ed istituzioni al fine di supportare le imprese agricole nel proseguire il percorso intrapreso garantendo loro anche un giusto reddito”.