PERUGIA – Produrre di più con una minore pressione sulle risorse naturali è l’appello lanciato da Confagricoltura durante la Giornata mondiale dell’alimentazione che si celebra oggi.
L’acqua, infatti, è una risorsa essenziale per la sicurezza alimentare globale e un apporto idrico insufficiente riduce la produttività e i raccolti. In Italia, ad esempio, l’80% della produzione agricola complessiva proviene dal 20% delle aziende irrigue.
La crisi alimentare ha evidenziato pertanto l’importanza dell’uso dell’acqua in agricoltura, accentuata inoltre dalle ultime settimane con assenza di piogge. La siccità – rileva Confagricoltura – ha provocato ingenti danni all’agricoltura su scala globale, con l’Umbria che non è rimasta fuori da questa problematica.
Primo obiettivo quindi, per il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi, è quello di produrre cibo e fare impresa. Parola d’ordine in questo campo è dunque innovazione, per un uso efficiente della risorsa irrigua e una gestione corretta dell’acqua: “Importante è fare presidio del territorio con una maggiore fruizione dell’acqua sia in pianura che in collina, sostenendo inoltre le imprese con politiche regionali adeguate. Considerando i cambiamenti climatici, fondamentale è la realizzazione di nuovi invasi e la manutenzione degli esistenti, con l’accumulo da realizzare su grandi invasi e laghetti privati”.
“Bene ha fatto la FAO a mettere al centro della riflessione l’acqua come fonte di vita e di cibo” ha inoltre dichiarato anche il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in occasione della Giornata dell’alimentazione, per poi aggiungere: “Dobbiamo prepararci a produrre più cibo per rispondere alla domanda di una popolazione mondiale destinata a crescere”.
“La sfida è assolutamente chiara”, prosegue Giansanti: “Produrre di più con una minore pressione sulle risorse naturali. Occorre puntare con maggiore decisione sulla diffusione delle innovazioni tecnologiche e digitali all’interno delle imprese agricole che producono per il mercato. Con l’agricoltura di precisione è possibile ridurre sensibilmente il consumo di acqua, intervenendo al momento giusto e con la giusta quantità, annullando gli sprechi”.
La ridotta disponibilità di acqua va quindi inquadrata nel più ampio fenomeno del cambiamento climatico. I dati diffusi dalla FAO sono impressionanti. Nel giro di trent’anni, gli eventi climatici eccezionali hanno provocato una perdita di produzione agricola e zootecnica nell’ordine di 3,8 trilioni di dollari. Vale a dire 123 miliardi in media l’anno, corrispondenti al 5% del PIL agricolo globale, con pesanti conseguenze anche sulla tenuta politica e sociale nei paesi più colpiti.
Il rapporto evidenzia che con maggiori investimenti e pratiche colturali più avanzate, è possibile ridurre i danni ed assicurare una maggiore sostenibilità dei sistemi agroalimentari.