(AVInews) – Pietralunga, 20 apr. – “L’obiettivo è quello di far conoscere ai bambini le cose buone del territorio in cui vivono”. Così l’insegnante Chiara Cerafischi della scuola primaria di Pietralunga ha illustrato il progetto di plesso grazie al quale circa cinquanta alunni delle classi prima, seconda, terza e quarta hanno avuto modo di passare una giornata “alla scoperta della magia del tartufo”. Un’iniziativa resa possibile grazie alla collaborazione dell’importante azienda cittadina Giuliano Tartufi e del suo titolare Giuliano Martinelli che, per l’occasione, si è trasformato in una vera e propria guida a 360 gradi. “Siamo partiti da questa realtà – ha spiegato ancora Cerafischi – perché per i bambini è sicuramente una fonte importante di conoscenza delle materie prime e anche delle attività che vi si svolgono all’interno. Un modo per dare concretezza alle cose che magari in classe possono sentire solo a voce. Piuttosto che andare tanto lontano, è importante partire dalle risorse preziose che abbiamo qui intorno, conoscerle, sfruttarle al meglio e farle fruttare ancora di più, anche nella quotidianità”.
In quest’ottica il titolare della Giuliano Tartufi ha mostrato ai bambini tutto il percorso che compie il tartufo, dalla cerca e raccolta, fino all’invio del prodotto finale fino, ad esempio, alla Cina o al Giappone: “Siamo andati nel bosco con il cane – ha illustrato le attività svolte, Martinelli – e abbiamo visto come si trova il tartufo. Ho poi spiegato ai bambini come si sceglie, come si tocca, come si lava e come si trasforma. In via del tutto eccezionale, visto che non lo faccio con nessuno, ho anche mostrato loro la sala dove avvengono tutte le varie fasi della lavorazione. Sinceramente, sono rimasto molto colpito dalle domande dei bambini, dalla loro curiosità e dal loro interesse. Sono veramente felice di questa esperienza”. Coadiuvato dai suoi assistenti, Martinelli ha anche dato vita a laboratori e a veri e propri giochi con il tartufo e con i suoi cani da cerca. Il tutto in un clima di festa e allegria, favorito anche dal fatto che molti bambini hanno ritrovato all’interno dell’azienda almeno un genitore o un parente impegnato al proprio posto di lavoro. “Il nostro paese è piccolo – ha infatti ricordato Martinelli –, siamo una comunità di appena duemila abitanti e circa cento persone sono impiegate nelle attività dell’azienda. Di conseguenza alcuni lavoratori avevano i propri figli in visita e gli stessi bambini hanno potuto vedere il lavoro che il proprio genitore svolge quotidianamente”.