Previsti 23mila scatti, che si aggiungono ai 10mila già effettuati sul Fondo Diplomatico
La Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria ha incluso i Catasti storici del Comune di Todi nella campagna di digitalizzazione di cui la Regione è soggetto attuatore nell’ambito dell’intervento del PNRR per la digitalizzazione del patrimonio culturale italiano.
L’intervento riguarderà i libri del Catasto, in parte pergamenacei, a partire dal 1320 fino ai secoli XV e XVI. La serie è costituita da 38 unità non cartulate. Si prevede di effettuare circa 23.000 scatti fotografici ad alta risoluzione. Tutte le azioni di digitalizzazione verranno svolte, per economia di cantiere e secondo le indicazioni del MiC Digital Library, presso l’Archivio di Stato di Perugia. I registri riguardano sia la città, con i catasti del rione Colle, Nidola, Valle, San Silvestro e Camuccia, sia i diversi plebati, con specifiche ricognizioni sui beni posseduti dai forestieri, dei cittadini che non pagavano dazio e dei beni del Vescovado.
“Si tratta di un’operazione importante – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – che da una parte conferma il grande valore del patrimonio archivistico cittadino e dall’altra ci permette di metterlo in sicurezza per i posteri e di renderlo maggiormente fruibile e consultabile agli storici e studiosi di tutto il mondo”.
Si è conclusa nel frattempo la prima fase del progetto di digitalizzazione delle pergamene e dei registri che costituiscono il Fondo Diplomatico del Comune di Todi conservate sempre presso l’Archivio Storico Comunale, reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia a valere sul bando “Arte, Attività e Beni Culturali-Digitalizzazione dei beni culturali 2021 e sotto la supervisione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Umbria.
L’intervento è consistito nell’acquisizione delle immagini tramite tecnologia altamente specialistica di circa 10.000 unità documentali che compongono il Fondo, una delle più importanti raccolte di pergamene e registri dell’Italia centrale, un unicum composto da 822 pergamene sciolte ed oltre 30 registri tra bolle pontificie, atti notarili, atti amministrativi e giudiziari dal 1208 al 1620.
“Nel mese di giugno – anticipa il Sindaco Ruggiano – abbiamo in programma una iniziativa pubblica, alla presenza della Sopraintendente regionale, nel corso della quale daremo conto del lavoro svolto per mettere a disposizione un così importante patrimonio di storia e di memoria della comunità internazionale”.