L’arte è un’esperienza di scavo interiore, una forma di viaggio spirituale e che si mostra, dunque, come fine di un percorso. L’arte è dunque qualcosa di morto. L’interiorità, il tempo che passa e la spiritualità umana sono gli elementi attorno ai quali si svolge l’indagine di Carlo Dell’Amico che espone la sua opera Il primo movimento dell’immutabile presso Palazzo Alberici di Terni in occasione del festival diffuso CAU “Cantiere di Arti Urbane”.
L’installazione- semplice all’apparenza- è costituita da una radice appesa ad una carrucola, al di sotto della quale vi è un pozzo.
Una rappresentazione piena di simbologie legate alla ricerca che l’artista, sin dalla giovane età, continua a portare avanti e- aggiunge- muta anche grazie all’esperienza degli anni. L’acqua- rappresentata dal pozzo- è la componente essenziale dell’opera: essa ha una doppia valenza- ricorda Dell’Amico- attingendo soprattutto dalla mitologia antica.
L’elemento idrico permette la vita umana ed animale- quindi vera- raffigurata dalla radice. Quest’ultima, inoltre, è realizzata in argento: la scelta del colore è ancora relegata al tema della vita, alludendo alla luna (Selene in greco) simbolo anche questa di femminilità e, dunque, di forza generatrice. In questo senso l’opera sembrerebbe svilupparsi sul piano unico della vitalità. In realtà, l’acqua assume anche un altro valore: essa può dare vita, ma è anche esaurimento di essa. In tal senso, dunque, l’acqua si pone come elemento attraverso il quale fare esperienza spirituale.
Ecco che i due significati, apparentemente opposti, sembrano concorrere allo stesso significato di generazione, anzi, di rigenerazione interiore.
Partecipare al CAU – continua Dell’Amico- è motivo di piacere in quanto l’artista è legato alla città di Terni, non solo per motivi personali, ma anche per il suo dinamismo e vivacità culturali. Esibire al pubblico un’installazione contemporanea all’interno di un palazzo storico è tipico della realtà umbra, in quanto carente di spazi per questa tipologia di arte. CAU, festival diffuso nella zona della bassa Umbria e dell’alto Lazio, permetterà di far conoscere l’arte contemporanea utilizzando la consueta modalità di esposizione ma con l’auspicio di creare rete tra i vari artisti presenti.