(Cittadino e Provincia) – Panicale, 22 novembre ’23 – “Biblioteche in viaggio 3.0” ha scelto di partire con Rocco Tanica per esplorare l’universo imprevedibile e mutevole dell’intelligenza artificiale.
La Biblioteca intercomunale Ulisse di Tavernelle ha ospitato nei giorni scorsi la presentazione di
“Non siamo mai stati sulla Terra”, “il primo libro scritto da un essere umano assieme a un’intelligenza artificiale”.
A sperimentare la scrittura di un testo in cooperazione con un robot è stato appunto Rocco Tanica che in pieno lockdown ha voluto mettersi alla prova lavorando fianco a fianco con un cervello artificiale, Gpt-3, un software in grado di riconoscere un testo e rielaborare o integrare quello esistente.
Da questo esperimento è scaturita un’opera che conduce il lettore sulla soglia di un nuovo modo di raccontare. Un uomo e un marchingegno robotico chiamato Out0mat-B13 sono seduti uno di fronte all’altro in un hotel di provincia. L’uomo interroga con curiosità la macchina, le chiede delle cose che ha visto, di ciò che conosce, di quello che immagina essere il pianeta. Umano e macchina si ritrovano così a raccontare assieme, alternati, fino a stendere sul mondo intero una patina talvolta surreale e comica, talvolta magica e visionaria, talvolta melanconica. Ma sempre sorprendente.
Gpt-3 è un modello di deep learning: un software in grado di riconoscere il testo prodotto dall’autore, apprenderne le caratteristiche e generare nuovi contenuti a integrazione di quelli esistenti. “Ma pur sempre una macchina – ha spiegato Tanica lunedì scorso a Tavernelle – che si limita ad eseguire istruzioni e associare dati, ma che non sa ragionare e quindi in qualche modo in contraddizione con il concetto stesso di intelligenza”.
L’incontro con l’autore Tanica è stata l’occasione anche per riflettere sui nuovi orizzonti e sui rapporti che inevitabilmente si stabiliranno tra l’uomo e l’intelligenza artificiale. Su tali questioni è entrato in particolar modo Ermes Maiolica, presidente del DETA Dipartimento Europeo Tutela Androidi, che ha illustrato il “Manifesto per una roboetica universale”. Manifesto che attraverso l’ironia intende abbattere “i pregiudizi e gli stereotipi che si basano su una parziale interpretazione del rapporto uomo-macchina”.
L’incontro alla Biblioteca Ulisse è stato condotto da Michele Bellucci, giornalista.
“Biblioteche in viaggio 3.0” è il progetto di promozione della lettura dedicato al fenomeno contemporaneo dell’intelligenza artificiale (in particolare, al rapporto che questa ha e avrà con la creatività e la produzione artistica e letteraria) che vede i Comuni di Corciano, Magione e Panicale-Piegaro, agire in sinergia.
Fino a dicembre i Comuni e le biblioteche Ulisse di Panicale-Piegaro, biblioteca Vittoria Aganoor Pompilj di Magione e la Biblioteca G. Rodari di Corciano, attraverso un contributo regionale a valere sulla L.R. 37/90 – Programma annuale per la promozione, lo sviluppo e il funzionamento degli Istituti bibliotecari, archivistici e documentari, per la tutela dei relativi beni e per la promozione delle attività connesse, anno 2023 – realizzeranno una serie di tre incontri gratuiti e aperti al pubblico e di tre laboratori mattutini per le scuole.
Si tratta della prosecuzione di un rapporto già avviato tra le tre biblioteche nato con l’intento di coinvolgere in maniera particolare, come lo scorso anno, la fascia degli adolescenti, 12-16 anni, che molto spesso non è protagonista della programmazione delle attività culturali e che, invece, necessita sempre di momenti di incontro, di stimoli, di attività mirate che li rendano destinatari privilegiati di attenzione. Il progetto si concentra su un tema di grande attualità: il rapporto tra intelligenza artificiale e creatività, con particolare riferimento alla scrittura e quindi alla lettura. Da un lato le potenzialità di nuovi strumenti espressivi, che si concretizzano in generatori di immagini e modelli di linguaggio generativo, dall’altro gli interrogativi sul possibile indebolimento della creatività in campo artistico e letterario, lo spauracchio della standardizzazione dei canoni estetici, la violazione del diritto d’autore.