ANSA- Amanda Knox non tornerà in Italia per partecipare il 10 aprile prossimo al processo in programma a Firenze dove i giudici dovranno nuovamente pronunciarsi sulla condanna a tre anni di reclusione (già scontati) per la calunnia nei confronti di Patrick Lumumba per quanto da lei dichiarato nelle prime fasi delle indagini sull’omicidio di Meredith Kercher, compiuto a Perugia.
Al momento ha infatti deciso di restare a Seattle con i suoi due figli ancora piccoli, ha appreso l’ANSA dal suo difensore storico, l’avvocato Carlo Dalla Vedova.
Il processo si terrà come camera di consiglio partecipata.
In aula non saranno quindi ammessi pubblico e mezzi d’informazione. Le parti si confronteranno così a porte chiuse sul memoriale scritto da Knox la sera del 6 novembre del 2007 e che portò alle accuse a Lumumba poi riconosciuto completamente estraneo al delitto e quindi prosciolto su richiesta dello stesso pubblico ministero.
Il nuovo processo legato alla calunnia sarà celebrato dopo che la Cassazione, accogliendo un’istanza dei difensori dell’americana, gli avvocati Luca Luparia Donati e Dalla Vedova, ha revocato e annullato le sentenze con le quali Knox è stata condannata per avere coinvolto Lumumba. Una decisione resa possibile dal nuovo articolo, il 628 bis, del codice di procedura penale che prevede la possibilità di chiedere che vengano eliminati “gli effetti pregiudizievoli” derivanti da una violazione che sia stata accertata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, quella del diritto di difesa nel caso di Knox. La Corte ha quindi disposto il “rinvio per un nuovo esame sul punto” a Firenze. Dove la difesa dell’americana punta all’assoluzione.
Di certo, comunque, Knox non potrà subire una condanna superiore ai tre anni che le sono stati inflitti per la calunnia (alla quale si proclama estranea) e già scontati con i quasi quattro passati in cella tra il 6 novembre del 2007 e il 4 ottobre del 2011 quando venne assolta nel processo d’appello per l’omicidio Kercher celebrato a Perugia e quindi scarcerata.