GIANO DELL’UMBRIA – Una edizione, la 18/a, da record. “La Mangiaunta” di quest’anno, che si è tenuta dal 3 al 5 novembre a Giano dell’Umbria, entra di diritto tra quelle più partecipate di sempre.
Da fuori regione, infatti, l’80% di pubblico (con la stragrande maggioranza composta da non soliti fruitori) per un evento sempre più di respiro nazionale e che ha dimostrato una grande attrattiva dal punto di vista turistico con iniziative che sono andate incontro alle esigenze di tutti.
Tutte le iniziative sold out, dai tour nei sei frantoi del territorio comunale che aderiscono all’iniziativa ed alla Strada dell’Olio Dop Umbria (Frantoio Filippi, Frantoio Locci, Frantoio Moretti Omero, Frantoio Speranza, Frantoio Del Sero, Società Agricola Oro di Giano), degustazioni, laboratori, concerti e arte contemporanea tra gli ulivi secolari, passeggiate e attività per bambini. L’itinerario gastronomico all’insegna di gusto, scoperta e intrattenimento nel territorio di Giano dell’Umbria, ha fatto quindi ancora una volta centro.
Soddisfatto del risultato il sindaco Manuel Petruccioli: “Tutto questo nonostante l’anno difficile per il settore dell’olio extravergine di oliva, con un calo del 50% di produzione rispetto al 2022, a dimostrazione che si possono ottenere comunque risultati straordinari per sostenere l’oleoturismo umbro e i produttori del territorio”.
Il Comune di Giano dell’Umbria ha organizzato l’evento grazie all’agenzia Anna7Poste Eventi&Comunicazione e con il sostegno anche economico del Gal Valle Umbra e Sibillini e con la sempre gradita collaborazione della Pro Loco di Giano dell’Umbria.
L’iniziativa era inserita nel programma di Frantoi Aperti in Umbria, evento dell’Associazione Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria, realizzato in collaborazione con la Regione Umbria e con tutti gli attori del comparto olivicolo umbro.
La Mangiaunta si è confermata quindi un appuntamento ricco di iniziative e capace di promuovere il territorio ed i suoi protagonisti, nel mese dedicato all’olio extravergine d’oliva. Olio che qua ha avuto ancora il gusto e il sapore della monocultivar San Felice, vera e propria “star” del territorio perché lo rende da sempre unico.