(Cittadino e Provincia) – Perugia, 15 dicembre ‘23 – Una giornata di studio e di festa per celebrare la figura dell’artista Nuvolo, al secolo Giorgio Ascani, nonché docente di Pittura e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Perugia dal 1979 al 1984. È in corso oggi (venerdì 15 dicembre) a Perugia l’evento che chiude le celebrazioni dei 450 anni dalla fondazione dell’antica istituzione perugina, nel primo anno del suo nuovo corso di Istituzione Statale.
Un doppio appuntamento, promosso dall’Accademia, che si è aperto questa mattina con un convegno ricco di interventi, capaci di mettere in luce le caratteristiche della poliedrica personalità artistica di Nuvolo e l’alta qualità della sua opera.
A dare il via ai lavori sono state le parole del presidente dell’Accademia Mario Rampini che ha sottolineato la dedizione di Nuvolo per l’Accademia, definendolo un pioniere di nuovi linguaggi che poi l’arte contemporanea ha fatto propri. Presenti anche le autorità istituzionali, tra cui per la Provincia di Perugia la consigliera Erika Borghesi, che ha ricordato alcuni aspetti della vita di Giorgio Ascani: “Un grande artista di fama mondiale – ha detto – inventore della pittura serigrafica, che desidero elogiare anche per il suo impegno politico e civile. Partecipò come partigiano alla Resistenza e proprio per l’imprevedibilità e il silenzio con cui appariva e scompariva tra le colline umbre gli venne dato il soprannome di Nuvolo. Da non dimenticare, poi, il suo stretto legame con la scuola, come insegnante incoraggiò sempre la creatività dei suoi alunni. La Provincia, in più occasioni, ha dato spazio agli artisti del Novecento, ne sono un esempio le sei edizioni della mostra “Terra di Maestri” a Villa Fidelia di Spello”.
Numerosi gli interventi nel programma della mattinata, a cominciare da Bruno Corà, storico e critico d’arte, presidente Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Città di Castello, Aldo Iori, storico e critico d’arte, docente Università degli Studi, Perugia, e Paolo Ascani, vicepresidente dell’associazione Archivio Nuvolo, Città di Castello, che hanno analizzato la figura dell’artista sotto differenti punti di vista, fornendo inedite letture dei contesti culturali nei quali è cresciuto e ha operato, le amicizie, la sua attività didattica.
Nel pomeriggio, invece, si terrà l’inaugurazione della mostra “NUVOLO Nuntius Revelatus. La pittura di serigrafia tra caos e ordine”, allestita con un centinaio di opere. L’appuntamento è alle ore 18.30, negli spazi espositivi del MUSA, Museo dell’Accademia “Vannucci”. Resterà aperta fino al 18 febbraio 2024, dal giovedì alla domenica 10,30/13,30-15,30/18,30. Nuvolo inizia nel 1952 a utilizzare la tecnica serigrafica in opere, prima di piccole dimensioni poi sempre più di maggiore estensione, esplorando, sperimentando e innovando questo medium moderno e dandogli pienamente statuto di tecnica pittorica al pari delle altre tecniche tradizionali. Egli è un pioniere che impiega la serigrafia in modo inedito rispetto altri artisti a lui precedenti che, elaborando la tecnica desunta dall’industria, la utilizzano per avere numerose repliche pittoriche con una matrice tratta da un originale. Nuvolo rovescia concettualmente la questione della replica e realizza con la tecnica serigrafica un solo esemplare, irripetibile ed originale. Primo pittore che fa un uso continuativo, costante e quasi esclusivo di questo mezzo, egli diviene precursore in questo campo, ben prima di molti altri artisti, in Italia e all’estero, che ne faranno successivamente uso, interessati maggiormente alla possibilità replicativa delle immagini. Egli è interessato a elaborare le singolari, ma molteplici possibilità che tale mezzo permette al pittore, spingendosi fino a raggiungere le conseguenze possibili più estreme.
A cura di Bruno Corà, Aldo Iori e Paolo Ascani, il percorso espositivo è frutto della collaborazione dell’Accademia di di Perugia con l’Associazione Archivio Nuvolo di Città di Castello e prende in esame l’attività pittorica dell’artista realizzata con la tecnica serigrafica dal 1952 al 2006. La mostra mette in luce il binomio caos /ordine sempre presente nella pittura di Nuvolo che media tra la gestualità di precedente derivazione informale e il nuovo controllo scientifico che l’artista ha sul farsi dell’opera. La ferrea programmazione necessaria alla tecnica per raggiungere la perfezione produce l’equilibrio ricercato incontrandosi con la casualità naturale.
L’esposizione si sviluppa nello spazio della Pinacoteca mostrando al visitatore opere che sono state suddivise in cicli secondo le loro peculiarità linguistiche.