ANSA- In Umbria nel 2023 non risultano denunciati casi di cyberbullismo.
Secondo la polizia postale questo grazie ad un’intensa opera preventiva condotta dal personale del centro operativo di Perugia e della sezione di Terni presso le scuole, ma gli investigatori ritengono che la mancanza di segnalazioni possa essere causata dal fenomeno dell’undereporting, da parte delle vittime o dei genitori che seppur coinvolti in episodi ritengono inopportuno, per svariate ragioni, avvalersi dell’ausilio fornito dalle forze dell’ordine e dalla giustizia per difendere i propri diritti.
E’ quanto si delinea in una nota con il bilancio dell’attività svolta nell’anno appena concluso.
Riguardo al contrasto alla pedopornografia online il Centro operativo per la sicurezza cibernetica Umbria conferma la tendenza positiva registrata a livello nazionale con un’evidente diminuzione di casi trattati nel corso del 2023.
Una parte del resoconto è dedicato alla sicurezza cibernetica. La polizia postale rileva che il conflitto russo-ucraino è stato la scintilla di innesco delle più importanti campagne di offensive hacktiviste, impattando anche in Umbria sia contro i sistemi informatici istituzionali che privati. Per mitigare gli effetti degli attacchi e svolgere un’azione incisiva, il Nosc del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Perugia ha assunto la guida degli accertamenti tecnico-investigativi, supportando i responsabili tecnici degli enti o delle strutture private attaccate.
In relazione alle truffe sul web, poi, anche nel corso del 2023, si è riscontrato un “significativo incremento” degli illeciti legati al fenomeno del falso trading online con l’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime: 89 i casi trattati nella provincia di Perugia con 1.616.417 euro frodati e 16 quelli nella provincia di Terni, con 1.037.588 euro frodati per un totale di tre milioni 3.121.532 euro di profitti illeciti.