(AVInews) – Perugia, 27 gen. – Simulare la guida di un escavatore o lavorare virtualmente su un tetto, usare cazzuola e malta per costruire un muro di mattoni o il legno per creare una casetta, oppure ancora realizzare un oggetto con la stampante 3D, rilevare profili e superfici con il laser scanner, usare la termocamera per verificare le dispersioni nell’edificio e guardare un cantiere dall’alto attraverso un drone. Sono solo alcune delle attività tipiche delle professioni edili che gli studenti delle scuole secondarie di primo grado (ex scuole medie) hanno potuto provare giovedì 26 e venerdì 27 gennaio in occasione degli Open days organizzati dal Centro edile per la sicurezza e formazione (Cesf) di Perugia, in collaborazione con i Collegi dei geometri e geometri laureati delle province di Perugia e di Terni. Un momento informativo nella sede del Cesf per incontrare i giovani del territorio in procinto di effettuare la scelta della scuola superiore e per fornire loro indicazioni sulle opportunità di crescita e di lavoro offerte dai percorsi di studio e formazione degli Istituti scolastici di secondo grado umbri con indirizzo Cat (Costruzione Ambiente e Territorio, ex Geometri) e da quelli di Istruzione e Formazione professionale, scelta possibile per coloro che desiderano avvicinarsi da subito al mondo del lavoro attraverso l’apprendimento di un mestiere. “Da sempre siamo a fianco delle scuole – ha dichiarato Enzo Tonzani, presidente del Collegio dei geometri e geometri laureati della provincia di Perugia – cercando di compensare alcune carenze che i programmi curriculari inevitabilmente hanno rispetto, ad esempio, all’utilizzo di nuove tecnologie. Finora ci siamo sempre dedicati agli aspetti più tecnici della professione del geometra, ma oggi abbiamo voluto porre l’accento sulla sicurezza. Troppo infortuni e troppe morti avvengono ancora nei cantieri, perciò abbiamo unito le forze con il Cesf e l’Inail, perché vogliamo diffondere un’educazione alla cultura della sicurezza nell’edilizia. Un mondo ricco di opportunità, quello dell’edilizia, che forse i giovani ignorano e dove c’è molta richiesta, in particolare di geometri. Ogni giorno ricevo telefonate da studi tecnici, imprese edili ed enti pubblici che hanno difficoltà a reperire questa figura professionale dalle mille competenze e per questo richiesta in diversi contesti lavorativi, dalle banche alle assicurazioni alle pubbliche amministrazioni, fino ai condomini, vigili del fuoco, Protezione civile solo per citarne alcuni, oltre ovviamente alla libera professione che permette di gestire il proprio tempo in autonomia ed è molto stimolante perché ogni giorno è diverso dall’altro”. “È il primo Open day che organizziamo qui al Cesf – ha spiegato il suo presidente Agostino Giovannini –, dove si formano e si aggiornano gli operatori del settore edile. Gli studenti in visita hanno potuto cimentarsi in diverse attività virtuali e provare alcune strumentazioni utilizzate in questo campo, come l’esoscheletro che aiuta il lavoratore nel sollevamento dei pesi”. “La sicurezza nei luoghi di lavoro – ha dichiarato Alessandra Ligi, direttore regionale Inail – si può assicurare con la conoscenza dei rischi e con i comportamenti responsabili ovvero rispettosi delle disposizioni in materia di prevenzione degli infortuni e delle patologie professionali da parte di tutti i soggetti che sono impiegati ai diversi livelli nel cantiere. La formazione deve partire fin dai primi anni di impegno scolastico e pertanto siamo qui a testimoniare come le competenze in materia di sicurezza siano basilari. Se guardiamo ai dati riguardanti gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nel settore delle costruzioni, tra gennaio e novembre 2021 in Umbria abbiamo avuto 573 infortuni, mentre nello stesso periodo del 2022 sono stati 629; rispetto alle morti, purtroppo, siamo passati da zero casi nel 2021 a 4 nel 2022. In media nella nostra regione a infortunarsi di più sono i maschi (98.7%), lavoratori italiani nel 63.3% dei casi (quindi gli stranieri rappresentano il 36.7%), mentre la fascia di età maggiormente colpita è quella tra i 45 e i 59 anni (47.1%)”. Rossana Furfaro |