PARRANO – 1 febbraio– Il Comune di Parrano ha rinnovato il servizio civile anche per il 2024. Ne dà l’annuncio l’amministrazione comunale che ricorda il termine di scadenza fissato al 15 febbraio per tutti quelli con età 18-28 anni che vorranno aderire facendo domanda direttamente sul portale nazionale del ( https://domandaonline.serviziocivile.it.). Per il 6 febbraio intanto il comune ha messo in programma un open day dove i giovani interessati potranno informarsi su bando e progetto dell’amministrazione, Gli uffici saranno a disposizione dalle 9,00 alle 16,00. “Grazie al prezioso lavoro dell’assessore Catia De Angelis e della funzionaria Maria Assunta Bernesi per il terzo anno consecutivo due giovani, di cui uno con disabilità, potranno fare un’esperienza di volontariato attivo dando un contributo alla comunità”, afferma il Sindaco Valentino Filippetti il quale ricorda che l’area di intervento è educazione e promozione del turismo sostenibile e sociale mentre il progetto si riferisce al servizio civile per la promozione delle bellezze dei Comuni dell’Umbria
Di seguito la nota del Comune sull’obiettivo del progetto: “il progetto ha l’obiettivo di valorizzare il territorio attraverso lo sviluppo di un turismo sociale, consapevole e sostenibile. Questo, in senso più esteso, si accorda all’obiettivo 11 dell’Agenda 2030, Rendere gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili, in particolare nella sua declinazione al target 11.4 Potenziare gli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo. La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale passano anche attraverso il turismo, e il fatto che nella governance italiana turismo e beni culturali siano sotto la stessa egida sottolinea la correlazione stretta tra i due elementi. La volontà di aumentare l’attrattività dei luoghi ha come conseguenza una maggiore tutela e fruibilità del patrimonio culturale e naturale; una maggior cura del proprio territorio e delle sue ricchezze artistiche/naturali aumentano la presenza turistica, anche a beneficio dell’economia locale. Ma tutto questo non basta. Inclusività e sostenibilità (e quindi sicurezza e durabilità che ne derivano) non possono essere imposti dall’alto, ma devono essere condivisi e fatti propri dalle popolazioni locali. L’adesione piena della comunità a questi goals richiede necessariamente un’azione educativa che non si limiti a fornire le informazioni e le conoscenze sulle problematiche ambientali e sociali e sui possibili rischi cui queste la espongono, ma che miri a rendere i cittadini responsabili nelle proprie scelte e nei propri comportamenti e attivi nella proposta di soluzioni e nella partecipazione agli interventi finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale. Le tre tappe di un’azione educativa di qualità possono quindi essere così schematizzate: – Consapevolezza: di sé, del proprio territorio e della propria comunità (storia, cultura, 2 tradizioni, arte, economia, ambiente, paesaggio, ecc.) e del proprio tempo, in relazione alle criticità ma anche alle opportunità legate alla globalizzazione e al progresso tecnico-scientifico. – Responsabilità: nelle scelte, nei comportamenti, negli stili di vita, nell’esercizio dei propri diritti e nel rispetto dei propri doveri (rispetto dell’altro, dell’ambiente, dei beni, delle istituzioni, ecc.); – Partecipazione attiva: per contribuire allo sviluppo del benessere della società in cui si vive può non essere sufficiente il rispetto individuale delle regole, ma occorre spendersi affinché anche gli altri acquisiscano consapevolezza e diventino cittadini responsabili e attivi. Prendendo in prestito la definizione data dalla UN-WCED (World Commission on Environment and Development) nel Rapporto Brundtland del 1987, “Lo sviluppo turistico sostenibile soddisfa le esigenze attuali dei turisti e delle regioni di accoglienza, tutelando nel contempo e migliorando le prospettive per il futuro. Esso deve integrare la gestione di tutte le risorse in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte, mantenendo allo stesso tempo l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e i sistemi viventi”. La sostenibilità va dunque intesa in duplice accezione: in primis la possibilità di sostenere sul lungo termine tutte le strategie adottate non lasciando che tutti gli investimenti fatti durino il tempo di una stagione; dall’altra parte, sostenibilità da un punto di vista ambientale, introducendo misure e proposte che non alterino il territorio, ma anche le comunità che ci vivono. Concretamente, quindi, le realtà coinvolte nel progetto intendono adottare iniziative e interventi che possano giovare al proprio territorio e, parimenti, ai fruitori in qualità di turisti e visitatori. Segue a tal proposito una sintesi dei principali obiettivi comuni a tutte le sedi di progetto: – incrementare e migliorare i servizi di informazione, accoglienza e orientamento a residenti e turisti, cercando di rispondere in maniera più puntuale e completa alle richieste; – incentivare la realizzazione di eventi, percorsi educativi e attività collaterali alla fruizione delle attrattive culturali e paesaggistiche, offrendo una fruizione ricca e diversificata, per una partecipazione più attiva e consapevole alla vita del territorio (di tutta la popolazione e in particolare dei giovani); – studiare percorsi di visita e attività didattiche diversificate per target per attrarre un maggior numero di visitatori e per sensibilizzare i cittadini e i turisti ai temi del turismo sostenibile, dell’educazione ambientale e paesaggistica; – potenziare e rinnovare la comunicazione, soprattutto online, instaurando relazioni tra i territori contermini, avviando collaborazioni estese, con strategie volte a ridurre le spese e a migliorare la visibilità. Obiettivo di inclusione sociale: coinvolgimento dei giovani con disabilità Oltre agli obiettivi precedentemente esplicitati questo progetto vuole porsi in un’ottica di inclusione garantendo le stesse possibilità di accedere al Servizio Civile Universale anche a giovani che, per la loro “condizione” godono di minori opportunità. Vuole offrire quindi la possibilità a tutti i giovani, indipendentemente dallo stato di disabilità, di partecipare alla vita sociale e al progresso della società attraverso attività di cittadinanza attiva. Il progetto, inoltre, intende permettere a tutti i giovani, indipendentemente dallo stato di disabilità fisica, sensoriale, intellettiva, di sviluppare conoscenze e competenze che possano accrescere la propria formazione personale e professionale. 3 Con il Decreto del Presidente della Repubblica del 4 ottobre 2013 l’Italia ha adottato il primo “Programma d’Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità”, rappresentando la condizione di persone con disabilità nella sua interezza e per il suo valore, non come un problema assistenziale confinato entro il perimetro delle politiche di “welfare”, ma come un imprescindibile ambito di tutela dei diritti che investe la politica e l’amministrazione in tutte le sue articolazioni, nazionali, regionali e locali. È ancora infatti in parte diffusa nella società l’idea che la disabilità coincida con difficoltà, sofferenza, impedimento; tale punto di vista ha condotto spesso all’idea che la persona con disabilità non possa essere d’aiuto agli altri e alla società in generale. Questo pregiudizio potrebbe potenzialmente condurre la persona con disabilità a rinunciare al pieno sviluppo delle proprie potenzialità. La possibilità invece per gli operatori volontari di costituirsi quali soggetti attivi per il progresso della società attraverso la partecipazione democratica allo sviluppo e al progresso della società, contribuirebbe ad abbattere il pregiudizio permettendo agli stessi di percepirsi con le stesse possibilità e opportunità di qualunque giovane di pari età e condizione sociale. È evidente come questo obiettivo progettuale comporti l’impegno dei territori e delle singole sedi di servizio di offrire ai giovani interessati al servizio civile le medesime opportunità di partecipazione e coinvolgimento mettendo a disposizione tutti gli strumenti di facilitazione e abbattimento delle barriere per consentire a tutti di poter contribuire all’espletamento dei servizi e delle attività proposte”.