ANSA- L’hospice “La casa nel Parco”, il centro residenziale di cure palliative di Perugia, è sempre più a misura di paziente e la presa in carico multidisciplinare del malato è legata non solo all’accompagnamento al fine vita o al supporto nelle terapie del dolore ma anche all’aspetto sociale e psicologico di tutta la sua famiglia.
E’ quanto sottolineato in occasione della visita del direttore generale dell’Usl Umbria 1, Nicola Nardella, che ha incontrato i medici e i professionisti che ci lavorano, coordinati da Susanna Perazzini, responsabile della struttura, per confrontarsi con loro, per capire le criticità presenti nel centro e per recepire le istanze dei colleghi.
Nel 2023 – ricorda l’Usl Umbria 1 in un comunicato – hanno fatto ingresso all’hospice 194 persone (nel 2022 erano state 170) mentre sono stati seguiti a domicilio 285 pazienti (265 l’anno precedente) affetti da patologie cronico evolutive (oncologiche per circa il 60% e non per il restante 40%), con una media di 50 soggetti in linea contemporaneamente.
Perazzini, illustrando la struttura, ha ricordato che lo scorso anno, sempre all’interno dell’hospice, è stato inaugurato anche un ambulatorio accessi vascolari che offre servizi a tutti i pazienti che abbiano necessità di terapie endovenose di lunga durata.
A beneficiarne sono non solo i pazienti oncologici, ma anche la rete territoriale che può contare su un servizio domiciliare per l’impianto di accessi vascolari.
Tra le attività che porta avanti l’equipe c’è anche la presa in carico, da parte delle fisioterapiste operanti all’interno del servizio, delle donne operate alla mammella che necessitano di riabilitazione.
Dal 2017, inoltre, lo staff dell’Hospice offre consulenze settimanali presso il reparto di oncologia dell’ospedale di Perugia.