Un fine settimana in compagnia di Tourné, stagione promossa da Aucma e Mea Concerti, per l’occasione in collaborazione con il Comune di Perugia, che si muoverà nel capoluogo umbro, tra la sala dei Notari e l’auditorium di San Francesco al Prato, tra musica e parole.
Si inizia venerdì 2 febbraio alla sala dei Notari con Immanuel Casto, in scena alle 21 con “Non era una battuta”. «Non era una battuta è una frase che mi ritrovo a dover pronunciare spesso – racconta l’artista – In particolare, ogni qual volta dico qualcosa che risulta involontariamente comica, magari per la formulazione lapidaria o l’uso letterale del linguaggio che faccio. È vero che, con il tempo, ho iniziato ad utilizzare intenzionalmente l’umorismo (soprattutto quello più nero), rendendolo parte del mio lavoro, ma sono ancora molto frequenti le occasioni in cui ripeto quella frase. Ecco perché, uscendo per la prima volta dalla dimensione musicale che mi è propria, ho scritto uno spettacolo meta-comico, dedicato ai grandi “segreti” della comunicazione che ho decifrato in decenni di osservazione, per poi scoprire che per gli altri erano… ovvietà. A proposito di scoperte: per me è stata una bellissima sorpresa capire che al mio pubblico interessa anche sentirmi mentre sviluppo ragionamenti, mentre io pensavo che la mia tendenza a razionalizzare lo avrebbe allontanato dalle mie performances (e da me). Anche da ciò è nata in me la voglia di fare questa scommessa, che per certi versi enfatizza aspetti di me che pensavo invece di dover reprimere».
Prevendite su TicketOne
Sabato 3 febbraio alle 21 l’appuntamento è all’auditorium San Francesco al Prato con “Journey through the past” Cristiano Godano e Alessandro Asso Stefana.
Un giorno di novembre del 2022, in provincia di Cuneo, nel pieno delle lavorazioni per l’undicesimo disco dei Marlene Kuntz, Cristiano Godano e Asso (che era nel team della produzione insieme a Taketo Gohara), scoprono di avere in comune una grande passione per Neil Young. Una passione ben oltre il semplice “mi piace”, perché densa e intimamente connessa con le caratteristiche essenziali della sua poetica e della sua musicalità. Ne nasce l’idea di fare un piccolo concertino per le persone del luogo che ospitava la residenza per le lavorazioni del disco stesso, e quel concertino, riuscitissimo, fa capire ai due che si potrebbe organizzarne uno più strutturato da portare in giro per l’Italia. E questo tour è la realizzazione pratica di questo desiderio.
Un gioiellino di raffinata intimità, per una sorprendente connessione col mondo del creatore di canzoni immortali come “Heart of gold”, “My my hey hey”, “Harvest moon”, “Old man”, “Comes a time”, “On the beach”, “Cowgirl in the sand” e tante altre.
Non un tributo ovviamente, ma un atto d’amore all’insegna del feeling, della dedizione all’ottima musica, del reciproco scambio di emozioni da offrire al pubblico. Il conoscitore/amante di Neil Young non avrà da rimpiangere il canadese (apprezzando con stupore l’aderenza rispettosa di Godano e Asso al loro musicista del cuore, e al contempo la rispettabile autonomia delle loro qualità artistico-interpretative) e il neofita verrà accolto da note che lo faranno sentire comunque a casa, in quanto affini alle poetiche e alla espressività di Godano, soprattutto in merito alla sua esperienza solista di “Mi ero perso il cuore”, del 2021. Si percorrerà il tragitto artistico di Neil Young pescando nella vastità del suo repertorio (con qualche sperabile sorpresa rispetto alle scelte più pronosticabili) e si ascolteranno anche alcuni pezzi di Mi ero perso il cuore, che la presenza di Asso renderà potente e memorabile.
«Neil Young è stato il mio primo eroe rock – le parole di Godano – Avevo sui 15 anni quando mi ci imbattei, e fu una folgorazione. Ho amato la sua dimensione solitaria (lui era chiamato “The loner”), che me lo restituiva figura di seducente fascino, e la sua incredibile influenza su una enorme fetta del rock alternative americano (e non solo) di ogni generazione dimostra chiaramente come sia nel cuore di molti musicisti, che riversano su di lui un rispetto unanime. Sono del tutto permeato dalla sua musicalità e dal suo feeling, e con il grande Asso (a sua volta fan del canadese, proprio come me) sento di poter restituire una dimensione live tanto riguardosa e affettuosa quanto autonoma e a suo modo autorevole. Sarà un concerto di carezzevole intensità, e doneremo al pubblico morbidezza e dolcissima malinconia, quella tipica di Neil, che mi sedusse da giovane e mi forgiò e rimane impressa indelebilmente in me a tutt’oggi».
Prevendite su TicketItalia e TicketOne