La problematica emersa riguardava la possibilità di ospitare più di un accompagnatore adulto all’interno del mezzo usato per il trasporto scolastico. Nelle scorse settimane è emerso un problema legato all’utilizzo dei mezzi del trasporto scolastico ai fini delle uscite didattiche organizzate dalle scuole, che proprio in questo anno scolastico sono riprese dopo la loro assenza durante il periodo dell’emergenza Covid. La problematica, alla quale l’Amministrazione in collaborazione con le scuole e la ditta del trasporto, è riuscita a trovare una soluzione, riguarda il fatto che i mezzi sono omologati per ottimizzare il trasporto scolastico e in particolare per ospitare 28 bambini e un adulto accompagnatore, e non per effettuare uscite didattiche dove generalmente le scuole prevedono un accompagnatore ogni 15 alunni. Nei mezzi attualmente in uso per il trasporto scolastico non possono salire due adulti accompagnatori. Questo stato di cose ha reso problematico organizzare uscite didattiche con questi mezzi, sia dal punto di vista logistico che da quello economico, tenuto conto che, ad esempio, per una uscita didattica con 50 bambini e quindi 4 accompagnatori, sarebbero serviti 4 mezzi.
Come spiega l’assessore alla scuola Dora Giannoni “a seguito di una serie di incontri siamo riusciti, dopo aver valutato e discusso varie ipotesi, a individuare una soluzione che permette di venire il più possibile incontro alle esigenze didattiche delle scuole senza andare a compromettere l’efficienza del servizio di trasporto”.
La soluzione individuata, applicabile a partire dal prossimo anno scolastico, prevede che la ditta che gestisce il trasporto scolastico apporterà una modifica su due o tre degli attuali nove mezzi usati per il trasporto, andando ad aggiungere un secondo posto per gli accompagnatori adulti. Va specificato che questo tipo di modifica comporta la perdita di 4 sedute riservati ai bambini. “La perdita di questi 4 posti – puntualizza l’assessore Giannoni – è la ragione per cui non possiamo modificare tutti e nove i mezzi, perché in questo caso verrebbero a mancare 36 posti riservati ai bambini, con la conseguenza che per portare a scuola lo stesso numero di studenti avremmo dovuto introdurre nuovi mezzi e quindi un aumento dei costi da ripartire tra tutte le famiglie. Modificando solo i due o tre mezzi usati nelle linee dove non c’è il riempimento del pullmino e facendo una adeguata programmazione delle uscite scolastiche, in modo da non sovrapporne due o più nello stesso giorno, contiamo di riuscire a garantire questa parte dell’attività didattica senza effetti negativi sul servizio di trasporto”.
La soluzione trovata è stata il frutto di una azione costruttiva portata avanti con la scuola, le famiglie e la ditta che gestisce il servizio. A tutti questi attori va il grazie dell’amministrazione per la disponibilità e la collaborazione riscontrata.